Strage di via D'Amelio, il ricordo di un cittadino: "Sento ancora i loro passi"
Ricordo ancora i telegiornali di quei giorni. Sento ancora i loro passi. Sono appena le 7:15 del 20 luglio 2017, esattamente il giorno dopo di 25 anni fa quando, alle ore 17.02 circa, in via D'Amelio, un forte boato seguito da una nube nera e fitta, si ergeva verso il cielo, nascondendo parte di Monte Pellegrino.
Suoni, confusione, sirene e camion dei vigili del fuoco. Poi il silenzio e l'odore delle gomme delle macchine bruciate. Stamattina (ieri), alle prime ore del giorno, dopo 25 anni dalla strage sulla quale molti misteri, ombre e silenzi incombono, sono andato sul posto. In silenzio mi sono avvicinato all'albero simbolo sul quale vi erano molti pensierini che, attaccati su dei rami con dei nastri colorati, scendevano con dei disegni creati da bambini.
C'erano i loro ringraziamenti per questi eroi che, considerata la loro giovane età, non hanno mai visto. Eppure hanno avvertito il bisogno di ricordarli. Mi sono fermato a leggere quei pensieri e per un istante, ho sentito una forte emozione. Ho chiuso gli occhi ed ho provato ad immaginare ciò che quel giorno accadde. Chiudere gli occhi mi ha portato indietro nel tempo quando ancora avevo dieci anni e appresi della strage tramite il tg speciale.
Allora non comprendevo la portata di tutto questo. Oggi, a distanza di tutti quegli anni, ho avvertito, come tutti quei bimbi, la voglio di andare a trovare Borsellino e gli uomini della scorta. La memoria degli uomini è breve, ma solo attraverso i ricordi è possibile rivivere attimi che devono essere il motore per delle scelte giuste. Ci sono cose che hanno un tempo in questo mondo, ma ci sono ideali che varcano ogni tempo e la nostra generazione e quelle future devono custodirle.