Quella lunga coda per il tampone molecolare in fiera e i contagi truccati
Sono un insegnante di scuola superiore e il mio lavoro mi costringe a stare con molte persone ogni mattina. A causa di tutto ciò, prima di far visita a mio padre che è un soggetto fragile, ho deciso, da molti mesi oramai, di effettuare settimanalmente un test antigenico (il classico tampone rapido) al drive in della Fiera. Come molti sapranno nel caso in cui il tampone rapido risulti positivo è obbligatorio sottoporsi al test molecolare direttamente in fiera prima di tornare a casa. Ogni settimana in quei minuti in coda ho sempre lanciato uno sguardo verso il gazebo allestito per il test molecolare anche per farmi un’idea sulla situazione dei contagi a Palermo.
Dopo settimane in cui vedevo al massimo dalle 3 alle 4 macchine in coda per effettuare il tampone molecolare a seguito di un risultato positivo al tampone rapido, giorno venerdì 12 marzo fui colpito dal fatto che in coda per il molecolare c’erano almeno 20/30 macchine. Subito decisi di scattare una foto (quella che potete anche voi vedere) e mandarla a mia moglie con tanto di emoticon di stupore. Quando arrivò il mio turno chiesi alla dottoressa che mi stava facendo il test, spiegazioni su tutte quelle macchine in coda al tampone molecolare. La dottoressa mi disse che a breve avrei sentito di un repentino rialzo dei contagi in città. Quella notizia che aspettavo su un rialzo dei contagi a Palermo non la sentii né quel giorno, né nei giorni a venire. Oggi leggendo gli articoli relativi allo scandalo dei contagi truccati a Palermo e provincia con la mancata istituzione della zona rossa giorno 19 marzo, capisco chiaramente il motivo di quella coda immortalata in foto qualche giorno prima e non posso che rimanere basito e disgustato da questi accadimenti che interessano vite umane.
Prof. Dario Nicchitta