"Palermo, una città che sprofonda nei rifiuti: se sei ingrasciato dentro, rimarrai tale a vita"
E’ passato un po’ di tempo da quando il nuovo Sindaco ha indetto la campagna straordinaria di pulizia strade. Totalmente disorganizzata, ma non si può dare la colpa solamente al Sindaco. D’altronde, indire la pulizia straordinaria la sera prima del mercatino rionale, per ben due volte consecutive (parlo di Villa Tasca, tanto per fare un esempio) è solamente l’ennesimo riscontro di come l’amministrazione comunale abbia forti ferite all’interno. Ferite volute. Perché la gestione ignorante, dove con questo termine indico chi non si informa, chi non indaga, chi non guarda ai risvolti, fa da padrone. E ieri l’ennesimo sgomento, nelle facce delle migliaia di turisti che hanno preso d’assalto da ormai mesi la città, che zigzagano tra sacchetti sparsi, fogliame marcio, bicchieri del mcdonalds e pacchetti di sigarette. Si, perché il panormosauro, tutto, è colpevole. Non sanno che il vero guadagno di questa città è esclusivamente il turismo ormai. Una città in cui è morto tutto, si sopravvive grazie a quanto gli avi hanno lasciato come arte e monumenti. Gratis.
Passeggiare al Politeama è vergognoso. Passeggiare nel centro storico è vergognoso. Passeggiare a Barcarello è come andare in una discarica della Nigeria con il mare davanti. D’altronde il biglietto d’ingresso l’hai in aeroporto, dove le scale mobili non funzionano. E quando entri in città, dallo svincolo Tommaso Natale Mondello, schivando i sacchetti della spazzatura che sono caduti dai polsi dei villeggianti che rientrano in città e tengono il sacchetto in mano fuori dal finestrino. Ho raccolto ieri a una ragazza seduta al Mc lo scontrino del suo pasto. Gliel’ho messo nel tavolo, perché era volato col vento ma lei era troppo impegnata a chattare per raccoglierlo dalla strada. Chilo di carta in più o chilo in meno, chi se ne frega.
E i turisti francesi e spagnoli inorriditi dagli escrementi di cane. Non va meglio in viale del fante, davanti la Coop non si capisce nemmeno se esiste un marciapiedi. Non esiste d’altronde neppure in via Gioacchino di Marzo angolo via Libertà, dove regna sovrana la grascia. E siamo nella Palermo non cianè. E queste immagini sono di via Castelforte. Quel punto in cui tra i due semafori non c’era mai stata una discarica. Ma che ora, qualche nuovo arrivato, ha pensato di arredare mentre probabilmente sta sistemando la casa comprata nei dintorni. Perché puoi abitare a Mondello, puoi abitare a Fondo Anfossi, ma se sei ingrasciato dentro, rimarrai tale a vita. E quindi mando a voi di Palermo Today questo biglietto da visita per Mondello, affinchè almeno in via Castelforte intervenga qualcuno, dove nei pressi tra una cappella e una villa del ‘700, potrebbe essere un bel biglietto da visita e invece ti lascia indeciso se hai preso la strada di Bellolampo.
Francesco Maniscalco