"Il reparto di Terapia intensiva neonatale dell'ospedale Civico esempio di eccellenza e umanità"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un papà e una mamma, i cui bimbi sono stati ricoverati all'ospedale Civico.
"Siamo i genitori di Claudio e Francesco: due bimbi gemelli che, a causa di un problema intestinale di Francesco, di cui ci siamo accorti durante un esame prenatale, sono nati pretermine ad agosto del 2019 presso il reparto di ostetricia dell’A.O. Civico Di Cristina - Benfratelli. Ovviamente per entrambi i bimbi si è reso necessario l’immediato ricovero presso il reparto di terapia intensiva neonatale e l’indomani mattina Francesco è stato operato presso l’ospedale Di Cristina. Claudio, dopo circa un mese di ricovero, è stato dimesso e adesso è a casa e sta bene. Purtroppo invece Francesco, a causa di ulteriori complicazioni insorte durante le settimane di degenza, ci ha lasciati il 5 ottobre 2019.
In un momento storico in cui si sente parlare sempre più spesso di malasanità, abbiamo deciso di scrivere questa lettera al fine di far conoscere quanto, anche le così tanto bistrattate strutture sanitarie pubbliche siciliane, possano esprimere vette di eccellenza e umanità. Nei giorni angosciosi in cui tutto ci appariva nero, abbiamo avuto infatti il totale appoggio e conforto del personale dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale meravigliosamente diretta da Marcello Vitaliti.
Io e mia moglie infatti ci siamo resi conto che non solo i nostri bimbi erano accuditi in modo straordinario da tutto il personale medico e paramedico ma anche noi genitori siamo stati oggetto di questo 'accudimento'. Durante l’orario delle visite abbiamo sempre trovato medici che, con grandissima pazienza e competenza, hanno risposto a tutte le nostre domande chiarendo tutti i dubbi che affollavano la nostra mente di genitori in ansia per la sorte dei propri piccoli. Lo stesso personale infermieristico è stato eccellente sia dal punto di viste professionale che umano. Per quanto la nostra esperienza è stata positiva con tutto il personale del reparto, nonostante il triste epilogo che ha visto il nostro piccolo Francesco volare via, teniamo a ringraziare particolarmente alcune persone con le quali, più di altre, abbiamo condiviso questo doloroso percorso con particolare trasporto. Un grazie particolare, dal profondo del nostro cuore, va alle dottoresse Elisa Tranchina e Giulia Vellani: due grandissime risorse di questo reparto che, oltre dimostrare grandissima preparazione e professionalità, ci hanno sostenuto moralmente nei momenti più difficili; momenti che un genitore non vorrebbe mai vivere e che non saremmo riusciti a superare senza il loro meraviglioso supporto umano e morale. Un abbraccio, un sorriso, una parola di conforto, nei momenti più bui, possono significare tanto in momenti in cui la consapevolezza della sofferenza del proprio figlio ha rischiato di farci perdere quella lucidità che ci siamo imposti di mantenere fin dall’inizio. Ci sono stati sempre accanto e, con grandissima dedizione, si sono occupati dei nostri piccoli senza risparmiarsi di nulla. Negli ultimi giorni, quando le condizioni del piccolo Francesco si sono ulteriormente aggravate, abbiamo trovato in loro un conforto che va al di là di quanto le parole possano riuscire a far capire.
L’ultimo pensiero e ringraziamento lo vorremmo dedicare ad una persona che per noi ha significato davvero tanto; uno dei migliori professionisti che abbiamo avuto modo di incontrare nella nostra vita: Marcello Vitaliti, il primario del reparto. Una persona straordinaria che si prende cura dei suoi piccoli pazienti con la dedizione e l’umanità di un padre e con la stessa dedizione e umanità ci ha sempre accolti e confortati rendendoci sempre partecipi di ogni evoluzione prognostica e percorso terapeutico dei nostri piccoli. Un medico e un uomo straordinario che non dimenticheremo mai. Il nostro piccolo Francesco ci ha lasciati e non sappiamo rendere a parole il lancinante dolore che questa esperienza ci ha lasciato. Durante il nostro calvario abbiamo conosciuto persone straordinarie che ogni giorno, con serietà e dedizione, scelgono di la propria vita ad aiutare gli altri: medici e paramedici che vivono il proprio meraviglioso lavoro come una missione altruistica. Professionisti che rendono la sanità siciliana motivo di orgoglio e non di vergogna. Dobbiamo esserne orgogliosi. Questa nostra lettera è per esprimere pubblicamente la nostra gratitudine per l’umanità che abbiamo ricevuto nel peggior periodo della nostra vita. Con riconoscenza, Un papà e una mamma".