Nonostante il Covid, Palermo non si ferma
Cosa ricorderò di questo 2020? Sicuramente il Covid. Ha sottratto qualcosa ad ognuno di noi: sogni, speranze, viaggi, progetti e nel concreto, ci ha privato di una cosa per noi fondamentale: gli abbracci, che a parole, equivalgono a dire: “Ci sono”. Abbiamo dovuto cambiare la nostra quotidianità e abbiamo dovuto accontentarci di toccare il gomito per salutarci... di guardare gli occhi per cercare di capire se l’altra persona stesse sorridendo... di uscire di casa sempre con la mascherina e poi ricordarci di disinfettare le mani, i vestiti, le scarpe, la casa... di vedere i nostri nonni a distanza senza neanche poterli abbracciare... di sperare di poter vedere i nostri cari che abitano lontani... abbiamo dovuto cambiare tutto così in fretta, senza preavviso, senza poter fermare il tempo per cercare di capire cosa stesse succedendo.
E' cambiato tutto in fretta ma, in mezzo in tutto questo casino vissuto, ci sono tante persone che combattono per noi e con noi. Ho avuto la fortuna di poter affiancare e collaborare con un’equipe medica di Palermo durante i tamponi e ho visto tanto amore che in questo periodo buio, fa bene al cuore. Ho conosciuto medici che non identificavo con nessun nome ma solo con i loro occhi e con la loro voce, perché vederli mi era impossibile visto la divisa che erano costretti ad indossare. Ho conosciuto medici che stavano in piedi 8 ore senza fare una pausa, pur di fare più tamponi possibili e rendere efficace il loro servizio. Ho conosciuto medici che nonostante la situazione di emergenza, hanno dato il meglio di loro e lo hanno fatto nonostante tutto... L’amore è il motore di tutto e in ogni cosa che facciamo, dovremmo metterlo sempre, specialmente oggi. Perché oggi serve più che mai.