"Munti Piddirinu": il promontorio più bello del mondo dato alle fiamme da bande di criminali
Una via Crucis del Monte Sacro di Palermo, "Munti Piddirinu" il promontorio più bello del mondo. Un giro in bici sul Monte Pellegrino per constatare personalmente il disastro causato in maniera "scientifica" da uomini di orrenda levatura delinquenziale, si è rivelato una vera e propria "via crucis". Hanno distrutto 600 ettari di bosco e macchia mediterranea e l'ecosistema del Monte Pellegrino ha subito gravi danni. Tantissimi alberi come pini e cipressi sono andati a fuoco e non c'è speranza che ricrescano né che possano essere ripiantati prima di 5 anni secondo la legge, mentre la macchia Mediterranea potrà ricrescere insieme agli eucaliptus. Gli animali si sono rifugiati nelle zone che non hanno preso fuoco, ma questo era il periodo della riproduzione per molte specie che ormai sarà del tutto inibito. Una ferita mortale è stata inflitta alla nostra terra e a noi palermitani, ma sono convinto che parecchi non l'hanno compreso. Ci dobbiamo chiedere innanzitutto chi siano i colpevoli. Sicuramente la mano è dei criminali incalliti, ma le responsabilità dell'entità del disastro vanno ricercate anche fra coloro, politici e burocrati, che con la loro inerzia hanno reso il monte come un fiammifero pronto a prendere fuoco. Ci chiediamo come siano stati spesi i fondi comunitari destinati al monitoraggio ed alla prevenzione dei rischi, sia idrogeologico che per gli incendi. Ci chiediamo anche come mai il gran numero di impiegati forestali non abbia reso possibile un attento controllo del territorio boschivo, segno di disorganizzazione e di carenze inaccettabili. Ma anche le discariche a cielo aperto presenti in diversi punti della montagna, dove si trova di tutto, dai mobili ai copertoni, e poi le sterpaglie, i rifiuti lasciati dai gitanti in mezzo ai boschi, tutti elementi che hanno reso il territorio una immensa potenziale miccia, accesa sicuramente da mani criminali. L'indifferenza di tutti, dagli amministratori ai cittadini, ci ha privato di una enorme ricchezza. Passeranno decenni prima che la nostra montagna sacra possa risplendere della sua antica bellezza.