Coronavirus, appello alle autorità regionali: "Occorre proteggere meglio chi ci cura"
Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta che numerosi operatori dei pronto soccorso
Al Presidente della Regione Siciliana Sebastiano Musumeci; all’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza; alla Procura della Repubblica; ai Direttori Generali delle Aziende Sanitarie Siciliane tutte; ai Presidenti degli OMCeO e degli OPIdi Palermo, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa, Enna, Caltanissetta, Agrigento, Trapani:
“Alla luce delle ultime indicazioni trasmesse dalle Regione per l’utilizzo delle protezioni per infezione da SARS-CoV-2 vogliamo esprimere il nostro più profondo disappunto, in quanto le disposizioni inviate non tutelano l’attività degli operatori sanitari che si trovano in prima linea ad affrontare questa pandemia. Vi siete limitati a tradurre pedissequamente quanto indicato dal documento del WHO, “Rational use of personal protective equipment for coronavirus disease 2019 (COVID-19)”, del 27 febbraio scorso, elaborato partendo dal presupposto che le persone asintomatiche e pauci-sintomatiche molto difficilmente trasmettono la malattia; questo senza rendervi conto che si tratta di un documento ormai obsoleto che non garantisce neanche gli standard di sicurezza minimi. Ne sono la prova i numerosi casi di operatori sanitari del Nord Italia infettatisi.
Il “Non sono necessari i DPI se non per pazienti altamente sospetti o confermati positivi” espone il personale sanitario, la risorsa più preziosa, all’infezione. Per garantire la sicurezza di tutti gli operatori sanitari è necessario utilizzare dispositivi efficaci (maschere FFP2 e FFP3, occhiali protettivi e camice idrorepellente) già durante le operazioni di Triage e pre-Triage.
Le FFP2 ed FFP3, il camice idrorepellente e gli occhiali protettivi devono essere sempre indossati dal personale che costituisce la rete d’emergenza: trasporto pazienti, operatori di triage e pre-triage, operatori di PS, radiologia, malattie infettive e terapie intensive. È fuori da ogni logica proteggere poco il personale sanitario esistente (già formato e con esperienza) e poi fare i bandi di assunzione urgenti di nuovo personale inesperto e da formare. Non c’è raziocino nell’acquisto forsennato di respiratori o nella corsa alla creazione di poli per il COVID-19 se poi ci si troverà senza personale per assistere i pazienti.
Pretendere il solo utilizzo della mascherina chirurgica, la cui “permeabilità” al virus è estremamente probabile, vuol dire esporci a sicuro rischio. State mandando i vostri medici e operatori sanitari in guerra senza armi e senza protezione alcuna. Abbiamo fatto un giuramento che non prevede però l’essere immolati sull’altare della sciocca spending review. Si tratta di un atto di irresponsabilità grave che vanifica i grandi sforzi fatti fino ad ora e che rischia di devastare un sistema sanitario già carente e provato. Non c’è tempo da perdere, questa emergenza va affrontata mettendo in campo le migliori risorse e i migliori mezzi e viste le gravi carenze del sistema sanitario siciliano si ravvisa la necessità che la protezione civile sia affidata ad un esperto in emergenze sanitarie".