Cala, gioiellino poco curato e tutelato: "Sempre la solita musica"
Il 29 luglio del 2011 fu inaugurata ufficialmente la "nuova Cala" ed abbiamo visto rinascere dalle ceneri uno dei luoghi più suggestivi della nostra città. L'abbiamo ammirata, quasi increduli, trasformata da discarica maleodorante a porticciolo turistico moderno, "porto d'arte", incorniciato da verdi prati ben curati, arredato elegantemente con candide panchine, statue e installazioni di artisti locali, con gli scenografici e candidi dissuasori sferici. Non l'avevamo mai vista così bella la Cala, così perfettamente inserita fra i numerosi gioielli architettonici che sorgono in quella zona e le bellezze naturali mozzafiato, fra il mare e le montagne che delimitano il golfo di Palermo.
Dopo l'inaugurazione con il concerto di Sting e la risonanza dell'evento sulla stampa nazionale, tutto è precipitato nell'abbandono, come sempre avviene a Palermo Oggi passeggiare lungo il porticciolo ci induce alle solite e scontate considerazioni. Com'è possibile che questo gioiellino, costato alla comunità oltre sei milioni di euro, possa essere così trascurato? Le foto documentano lo stato pietoso in cui è ridotto il prato, devastato anche dagli scavi per la posa di sottoservizi, iniziati, e nonostante il tempo trascorso, ancora non ultimati.
Che città perduta è la nostra Palermo! Ammalata di bradipismo, città delle opere annunciate, pubblicizzate, inaugurate e poi lasciate a marcire nell'incuria e nell'abbandono. Come non ricordare il caso del Parco Cassarà, inaugurato e poi chiuso? Evidentemente le opere vengono affidate a persone incapaci di gestirle. Si parte bene e ci si perde in un bicchier d'acqua, vanificando gli sforzi per ridare dignità ad una grande città a vocazione turistica. Non ha alcun senso avere riportato la Cala all'antico splendore per abbandonarla subito dopo al degrado che osserviamo oggi, biglietto da visita indegno per i turisti, che restano sconcertati dall'osservare il contrasto fra la bellezza dei luoghi e la loro evidente trascuratezza.