Il grido di dolore degli operatori tecnici subacquei: "Noi, dimenticati da tutti"
Una classe di lavoratori dimenticata da tutti? L'operatore tecnico subacqueo! Si immergono fino a 200 metri sotto il livello del mare per eseguire le riparazioni e le saldature di precisione, si occupano di fare le riprese subacquee, lavorano per far vedere sulla terraferma che i lavori sono stati ben eseguiti, per permettere ai natanti di riprendere il largo e tornare ad operare in mare con i propri equipaggi. A ricordare questa categoria è Fabrizio Sanfilippo, presidente di Rinascita ambiente. "Si tratta - spiega - di una categoria di lavoratori lasciati alla mercè di un decreto ministeriale del 1979. Ancora oggi non sono ancora riconosciuti da Inail o Inos. Stiamo formando un'associazione di categoria riconosciuta e regolarmente registrata che possa mettere in condizioni tutti gli operatori tecnici subacquei che operano in italia sia all'interno che all'esterno dei cantieri di essere tutelati e di essere riconosciuti non come metalmeccanici ma come operatori tecnici subacquei. Chiunque del settore volesse prendere contatti ed associarsi mettiamo un numero di cellulare a disposizione (380 200 99 32) abbiamo già preso contatti con la segreteria della ministra De Micheli e attendiamo solo una data per incontrarci con una delegazione".