La gestione dello Sport a Palermo
Riceviamo e pubblichiamo:
La consegna di riconoscimenti presso il Palazzo delle Aquile o presso l’ippodromo rappresenta senz’altro qualcosa di apprezzabile, ma all’assessorato allo sport si richiede di norma qualcosa di più soprattutto in termini organizzativi e operativi. Gli impianti sportivi di pertinenza pubblica versano infatti in condizioni fatiscenti da un punto di vista strutturale e in una pessima gestione organizzativa. Esempio lampante di ciò è rappresentato dalla Piscina Comunale di Palermo. È infatti sufficiente accedere al gruppo Facebook degli utenti della piscina per rendersi conto dei problemi che affliggono la struttura e la sua gestione. Giornalmente gli utenti chiedono se qualcuno abbia notizie circa l’apertura, dato che gli imprevisti che ne impediscono l’utilizzo sono all’ordine del giorno e non vengono neppure comunicati.
Eppure basterebbe creare una pagina internet, o utilizzare quella esistente da dove diramare le varie comunicazioni in modo da evitare che gli utenti scoprano il disservizio solo tardivamente (e non serviva un assessore per valutare questa possibilità). Nonostante questo, i servizi informatici poc’anzi menzionati restano antiquati e inutilizzabili. Sempre inerentemente alla piscina comunale, nella gestione di questa nuova amministrazione si ricordano: -) il caso dell’acqua contaminata, dapprima bollato come sola diversa colorazione dell’acqua e solo dopo chiusa per i possibili problemi alla salute; -) quindi la “consueta” chiusura estiva, dal 30 luglio al 22 agosto. Non so se e in quali altre realtà del mondo un impianto pubblico, per le vacanze estive, rimanga chiuso per quasi un mese; chiusure per assenza di bagnini; continue chiusure per guasti tecnici.
È consapevolezza dello scrivente che problemi di varia natura affliggessero anche la precedente amministrazione nella gestione della piscina comunale, ma anche attraverso la lettura dei commenti si evince che si sta ora assistendo all’ordinarietà delle chiusure e dei problemi. Ciò che dovrebbe essere straordinario è diventato quotidiano. Queste non sono altro che le conseguenze derivanti dall’applicazione del manuale Cencelli. Attribuendo la gestione/amministrazione della città a persone senza pregresse esperienze nell’ambito manageriale o una precedente gestione pubblica (che sia quanto meno positiva) assistiamo al costante decadimento della nostra città.