"Non ce n'è covid... e non ci sono nemmeno i vaccini domiciliari"
All'avvio della campagna vaccinale sono state create delle legittime categorie per stabilire le priorità . "Persone estremamente vulnerabili" è stato scritto, detto, ripetuto un'infinità di volte. In questo gruppo di fragilità SUL PIANO TEORICO rientrano anche parecchie persone malate che risiedono in casa loro e che non possono né muoversi né essere trasportate. "Al via i vaccini domiciliari", anche questo letto e sentito con entusiasmo da tutte quelle famiglie con a carico familiari immobilizzati a letto. Bene. Sono due mesi che ho inviato la segnalazione tramite numero verde per prenotare un vaccino a domicilio, "la chiameremo per comunicarle l'appuntamento".
Forse hanno perso la capacità di alzare una cornetta? Di avviare una telefonata? Di comporre un numero telefonico? Questa nuova disabilità permetterà a loro di ricevere il vaccino a casa? Una nuova categoria: membri dell'apparato Asp incapaci di organizzare i vaccini a domicilio. Una vergogna indicibile nel 2021 in piena pandemia mondiale. Non si ha personale sufficiente che ricopra la campagna vaccinale a domicilio sul territorio palermitano? Coinvolgessero i medici di base, coinvolgessero medici specialisti, ma si dessero una mossa. Perché questa negligenza protratta farà sì che, volenti o nolenti, i Signori dirigenti si ritroveranno sulle loro eleganti giacche vite umane di "persone estremamente vulnerabili" a cui quel vaccino spetta per legge, statale e morale, ma che è tardato ad arrivare per un'organizzazione sanitaria caotica e ignobile.
E se questi malati paralizzati fossero loro parenti? Scommettiamo che per loro ricorderebbero come si fissa un appuntamento, come si usa un telefono e come si inietta un vaccino a casa?