"Un deserto chiamato scuola: quanto sono tristi quelle aule vuote e senza le voci dei bambini"
Un vecchio detto recita "Anno Bisesto...Anno Funesto", ma con tutta la più fervida immaginazione nessuno di noi si aspettava così tanto. Ogni giorno tutti noi attaccati ai telegiornali per conoscere le ultime notizie e gli aggiornamenti sul "Bastardo Virus" che ci ha attaccati e che non vuole lasciarci in pace. Il Responsabile della Protezione civile e il Premier ogni giorno rilasciano un comunicato che, più di un invito alla prudenza, ha il retrogusto di un bollettino di guerra... Quarto paese al mondo per contagi, secondo per deceduti, sembra di ascoltare Radio Kabul non un telegiornale europeo. Stiamo perdendo gradualmente tutti i sacrifici che avevamo fatto per ritornare competitivi...Per rispondere ad un Europa che ci considerava il fanalino di coda: i fratelli poveri, da criticare, da bacchettare.
Oggi l'Europa... ci guarda addirittura come se fossimo appestati e cominciano tutti ad avere paura di averci vicino. In tutto questo le scuole che sono il polmone della nazione sono ormai chiuse da due settimane e lo saranno ancora per diverso tempo. Tristi sono i corridoi vuoti... paradossale il silenzio cimiteriale... e sdegnoso è il puzzo di disinfettante. Dove sono finiti quei luoghi normalmente ricchi di voci di bambini, di profumi di carta dei libri, di allegre risate??? Dove è finita l'Italia dei bambini, della speranza nel futuro, dei sogni di riscossa??? Tranne qualche incosciente che ancora bighellona alla ricerca di movida perche tanto... "Sto virus ammazza i vecchi mica me?", la maggior parte della gente sana è chiusa in casa, che inquieta si fa mille domande. La maggior parte... ma non i lavoratori della scuola! Io e i miei colleghi della Principessa Elena di Napoli (zona via Perpignano) invece siamo in trincea per limitare i danni. Per dare opportunità... lavoriamo mattina e pomeriggio senza sosta per attivare la didattica a distanza per la quale nessuno ci ha preparato.
Sì, certo abbiamo sperimentato come tutti E-learning, classi virtuali e quant'altro... ma farlo diventare da subito il pane quotidiano... questo non potevamo lontanamente prevederlo. Ma nonostante ciò non vogliamo rassegnarci a smettere di fare didattica perché significherebbe arrendersi al nemico. Per cui con tanti sacrifici e tanta abnegazione cerchiamo di mettere in campo tutto ciò che abbiamo in risorse, conoscenza, capacità e buona volontà per continuare a essere scuola coinvolgendo in ogni modo quei ragazzi che, senza la nostra guida, potrebbero relegarsi in un regime di chiusura e di paura contro il quale non hanno maturato le capacità necessarie di ribellione.
Per cui continuiamo a lavorare al computer e stiamo ore e ore al telefono per produrre soluzioni, per scrivere circolari per comunicare con i genitori che ci fanno mille domande alle quali abbiamo il DOVERE di rispondere. La mia Preside, che quest'anno è al suo primo incarico da dirigente, scherzando ci dice che dopo tutto questo nella sua carriera di peggio non potrà mai succederle... e mi sa che ha ragione! Ma nonostante ciò, come il suo ruolo richiede, da l'esempio e affronta con grande spirito di servizio quello che accade nonostante anche lei, con molti di noi, condivida le preoccupazioni di genitore con una bambina in età scolare. Che sia chiaro infatti!
Dirigente, docenti e personale Ata non siamo semplicemente pedine di un sistema che ci considera invisibili e continuamente ci mette in secondo piano additandoci come i meno produttivi. Siamo professionisti: donne e uomini che lavoriamo in silenzio per rendere questa nazione più vivibile! Per cui oggi dobbiamo essere uniti ancora di più e combattere insieme questo nemico invisibile. E smettiamola di rimarcare le differenze ma ritroviamo l'orgoglio di essere italiani Lo dice anche l'inno di Mameli. "Noi siamo da secoli Calpesti, derisi, Perché non siam popolo, Perché siam divisi. Raccolgaci un’unica Bandiera, una speme: Di fonderci insieme Già l’ora suonò".
Dimostriamo la nostra capacità di essere responsabili seguendo scrupolosamente le misure di prevenzione del contagio e continuiamo a lottare perché tutto questo abbia una fine. perché, come diceva Giovanni Falcone, parlando di Mafia, anche il COVID-19 "è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine". Chiudo questa mia riflessione allegando il link del messaggio che la mia Dirigente ha voluto inviare a tutte le famiglie dei nostri alunni colmo di semplicità e di sincero amore verso la scuola...guardatelo... vi farà riflettere.