Coronavirus, palermitano bloccato in Colombia: "Sono disperato, voglio tornare a casa"
Mi chiamo Massimiliano Cordova, sono un palermitano, cittadino italiano e rappresento uno dei 550 italiani bloccati in Colombia a causa del Coronavirus e dello stop dei voli internazonali.
Vi scrivo in quanto siamo disperati perche ad oggi c'è stato solo un volo umanitarario gestito dall'ambasciata italiana ma dove purtroppo per svariati motivi soprattutto di capienza, non sono rientrati tutti. Ci hanno comunciato dall'ambasciata che non ci saranno piu voli umanitari italiani. Questo implica diversi disagi e crea diverse problematiche a tutti noi, per svariati motivi:
- Sia perché siamo avvisati (non sempre) 2-3 giorni prima del volo e per chi non si trova nella città del volo e deve viaggiare per raggungerla è un serio problema perché non ci sono voli e quindi se lo trovi, devi prendere un taxi privato e pagare per lo spostamento di circa 1000 km anche 800-1000 euro perché non c'eè nessun mezzo di trasporto.
- Inoltre le strade non sono sicure e puoi subire attacchi o sequestri e le strade sono disastrose e la città di Bogotà si trova ad alta quota (2000 metri) e la gente che ha problemi respiratori e di salute ha diffcoltà ad affrontare questo spostamento.
- Le ambasciate straniere logicamente danno priorità ai loro connazionali e qundi i restanti posti che saranno pochi non soddisfano tutti, cioè non ci permettono di rientrare a tutti, qundi si andrà secondo sorteggio o prorità di urgenza,
- infine per quanto riguarda i voli, c'è l'esempio (l'ultimo) del Cartagena (Colombia)-Londra. In molti non l'hanno preso perché da Londra non c'era alcun volo di collegamento con l'Italia e qundi si rischiava di stare bloccati in quarantena a Londra..
Prossimamente il 17 maggio ce ne sarà un altro per i cittadini europei e parte di italiani, ma come ben capite occorrono minimo due aerei solo per noi italiani. La cosa positiva per le compagne aeree è che abbamo saputo che ci sono tantssimi colombiani in Italia che desiderano tornare e qundi il volo tornerebbe sempre pieno e non farebbe il viaggio di ritorno a vuoto.
Per i voli umanitari, l'Italia non sta utlzzando i fondi europei messi a disposizione per far fronte a questa emergenza, e quindi si paga il bigletto di rientro anche quasi al triplo, nel senso che un semplice ritorno lo paghi anche tra 900 e 1100 euro e chi come molti ha famiglia numerosa non ha tutti i relativi presupposti economici. Siamo disperati, vogliamo ritornare nella nostra amata Italia e stiamo facendo anche una petizone di raccolta firme, ma soprattutto evidenzio il fatto che nel nostro gruppo ci sono donne incinte anche al quinto mese di gravidanza, gente anziana e gente che deve tornare per lavoro ed assistere la sua famiglia.