"Salviamo Casteldaccia: basta rifiuti e carcasse di auto in strada"
E ci rivolgiamo a voi, voi che potete essere la nostra voce, voi che siete un'ancora di slavezza per aiutarci a migliorare una situazione insostenibile, perché insieme, tutti insieme, possiamo fare la differenza. Abbiamo bisogno del vostro aiuto per il nostro bene, per il bene di tutti i cittadini di Casteldaccia. Aiutateci a rendere pubblica questa situazione, aiutateci a far vedere, come noi vediamo, a tutti i cittadini e a chi può fare qualcosa, che questa situazione non è normale. Perché la normalità non dovrebbe essere vedere qualsiasi genere di rifiuto per strada. Perché la normalità non è vedere per mesi una macchina bruciata senza che nessuno se ne curi. Perché la normalità non è vedere le carreggiate di una strada inagibili per colpa dei rifiuti. Perché la normalità non è vivere in una discarica a cielo aperto. Perché abbiamo paura che i nostri figli vengano contagiati da qualche malattia mentre giocano per le strade. Perché alcune persone potrebbero morire a causa di incidenti per colpa di tutti questi rifiuti. Perché non ce ne rendiamo conto finchè qualcuno non inizia a denunciare. E' davvero questo il mondo in cui vogliamo vivere? E' davvero questo il luogo che vogliamo chiamare casa? Eppure la raccola rifiuti è un servizio che ogni cittadino paga e tale deve essere. E allora dov'è? Perché dobbiamo sempre aspettare che succeda qualcosa di grave per modificare qualcosa? Perché non possiamo prevenire con il nostro buon senso che tutto ciò che è già accaduto in altri luoghi si ripeta anche qui? E poco dovrebbe importare se questa situazione non la viviamo in prima persona, perché Casteldaccia è lo specchio della nostra realtà, è il riflesso di ciò che domani potrebbe accadere ad ognuno di noi. Sono a chiedere la vostra collaborazione per diffondere questo messaggio. Sono a chiedere anche il vostro aiuto affinchè questa situazione venga vista e presa in considerazione. Sono a chiedere il vostro sostegno perché ogni singola azione può fare la differenza. Grazie, Claudia Togni Loreto Guarnaccia