Palermo-Mondello sola andata: la mia esperienza su "la 806"
Riceviamo e pubblichiamo:
Mai dimenticare una ruota di scorta del vespone! Solo questa spiacevole circostanza, che mi ha costretto a ricoverare il vespone "bucato" nel mio circolo di Mondello, mi ha concesso di vivere l'esperienza che voglio qui condividere: quella de @LA 806"! Proprio "lei", la famigerata linea Amat che da piazza Sturzo porta al mare di Mondello.
Carico di buoni propositi eccomi pronto all'acquisto del biglietto alle 13.28 di fronte al casotto Amat di piazza Sturzo; al suo interno aria climatizzata attorno ai 16 gradi (contro i 34 esterni) e 5, dico 5, signori in uniforme Amat. Nessuno di loro, purtroppo, fa il bigliettaio e mi si chiede di pazientare. Alle 13.34 arriva un motorino in sella al quale si materializza il laureato in bigliettologia con master in obliterazione. Sfortunatamente si dice esser privo del blocchetto dei tagliandi, invitandomi così a rivolgermi alla più vicina tabaccheria convenzionata, ovviamente già chiusa. Il contemporaneo arrivo del bus al capolinea mi costringe a chiedere più insistentemente lumi sul da farsi, muovendo così a compassione uno fra i cinque solerti addetti che mi vende, a suo merito senza alcun sovrapprezzo, un tagliando vergine di sua proprietà. Salgo correndo sul mezzo, inconsapevole della necessità di una staffetta fra conducenti che avrebbe necessitato di 15 minuti circa.
Tempo comunque utile a scoprire che tutti i passeggeri in attesa già presenti, io fra loro, sono impossibilitati a convalidare il titolo di viaggio a causa del mancato funzionamento di entrambi gli apparecchi obliteratori. Mi consolo constatando il sorprendente numero di non portogesi a bordo, e pazienza che io sia l'unico palermitano e gli altri siano tutti turisti quasi tutti stranieri; farà comunque statistica! Completata la staffetta e messo in moto il mezzo, non parlando lui una parola di inglese come portavoce di tutti i passeggeri chiedo lumi al conducente su come procedere alla convalida dei tagliandi; mi rasserena pigiando un pulsante che aziona subito gli apparecchi obliteratori. Lasciarli attivi per evitare resse successive pareva brutto, per carità... Poi si spreca energia.
A proposito di energia immagino che sempre in tema di spending review l'Azienda si sia premurata di ridurre i costi relativi impiegando solo quanto occorrente per azionare il rumore dell'aria climatizzata sul mezzo, perchè degli effetti non pare esserci traccia fra gli astanti zuppi di sudore. Non vi dico la gradevolezza. Lungo il percorso il mezzo si riempie al limite del concepibile, per lo più di autoctoni che ho immaginato fossero tutti abbonati... Sul tragitto di via Libertà colpo di scena! Salgono i controllori!!! Chissà cosa c'è di così interessante a piazza Alberico Gentili? Metà dei passeggeri deve scendere proprio lì. Misteri panormiti...
Lungo la Favorita l'andatura costante e i finestrini spalancati regalano un po' di sollievo a tutti noi. Intorno a me incrocio gli sguardi divertiti dei turisti e quelli serafici dei locali; temo di essere diventato un po' snob, sono l'unico a manifestare insofferenza, parrebbe. Colpa mia. Finalmente eccomi a destinazione di fronte il "Barettiu" alle 14,22, in appena 54 minuti. La prossima volta mi faccio una corsetta e risparmio la palestra, talè...
Solo una considerazione, senza alcuna pretesa di poter offrire lezioni o dare sentenze: se questo è il livello di servizio che riusciamo a offrire alla linea pubblica più importante della stagione estiva, che li stiamo spendendo a fare sti 1,5 miliardi di euro per tram e metro, paralizzando la mobilità cittadina per un decennio, se poi la gestione di queste risorse verrà affidata a queste stesse mani?
Pietro Adragna