L'appello dello chef palermitano Petrillo: "Destinati a chiudere, servono risorse"
Ennesimo accurato appello dello chef Alessandro Petrillo all'attuale governo. È una crisi senza precedenti quella che sta attraversando il nostro paese, è chiaro che il settore turismo, ristorazione e intrattenimenti sono i più colpiti. Quarantamila addetti in questo settore, in Sicilia, vivono un dramma di disorientamento sociale e familiare per mancato decreto economico a sostegno delle loro famiglie, in attesa che gli aiuti arrivino. In tanti hanno concluso il reddito di inclusione (Naspi), sarebbe stato meglio un prolungamento temporaneo, altri in attesa della stagione 2020, che sarebbe partita da aprile/maggio, sono rimasti senza contratti né sussidi.
È evidente che non essedo contrattualizzati non si può accedere alla cassa integrazione. Solo da vicino si può capire quello che sta accadendo realmente. Le misure ristrettive per contenere il coronavirus non hanno tenuto conto dei lavoratori del settore turismo, ristorazione e intrattenimenti. Ad oggi siamo impossibilitati a svolgere il nostro lavoro. Non possiamo più vedere compromesso l'esercizio della libertà di svolgere il nostro lavoro, non avendo la garanzia di poter far vivere le nostre famiglie.
Chiediamo garanzie visto la gravità di crisi per l'incertezza dei tempi e la rapidità della ripartenza. Il nostro settore è condannato alla chiusura, quindi necessitiamo di risorse subito. Siamo pronti a dare il nostro contributo per trovare insieme il modo migliore per garantire sia le strutture che i dipendenti, le nostre idee, che nascono da anni di esperienza nel settore, sono a vostra disposiIone. Ascoltateci. Abbiamo bisogno di buonsenso no di limitazioni al lavoro Chef pluripremiato di Sicilia e coordinatore dell'associazione un mondo che vorrei