A spasso per Palermo
Andando in giro per Palermo è inevitabile imbattersi in situazioni di, ormai, consolidato degrado. In particolare, si assiste negli ultimi anni a un’impennata di “creatività” da parte di commercianti del settore alimentare più o meno “abusivi”. Così, a scopo meramente esemplificativo, segnalo abusi e inciviltà da parte di fruttivendoli abusivi (uno addirittura situato di fronte a un “collega” che, poveraccio, ha un negozio normale e presumibilmente paga i vari balzelli imposti dall’Amministrazione Comunale), ristoranti che montano coreografiche installazioni sui marciapiedi, ancora fruttivendoli che intralciano il passaggio, etc. Queste situazioni si rilevano in tutta la città, dalle zone centrali (Via Mariano Stabile) alle zone più o meno periferiche, o addirittura anonimamente residenziali (Via Lancia di Brolo, Via Fermi, etc.) Sembra ormai radicata purtroppo in città la cultura del “fate travagghiare i picciotti”.
Ci sono quelli, totalmente abusivi, che pagano tranquillamente le multe quando vengono sanzionati, perché, a conti fatti, considerano la sanzione come una specie di tassa, per loro più conveniente da versare piuttosto che “mettersi in regola” secondo Leggi e Regolamenti. Poi ci sono quelli più furbi o, semplicemente, che hanno gli amici nei posti giusti, che fingono di aprire un esercizio con le carte in regola. Fingono perché dichiarano di fare un’attività specifica e invece realmente fanno tutt’altro. Il denominatore comune di queste due casistiche è la mancanza di controlli efficaci e soprattutto ricorrenti.
Questi soggetti lavorano al di fuori delle regole perché sanno che non esiste, almeno così mi sembra, il rischio che la loro attività venga chiusa di fronte al reiterarsi dell’abuso. In pratica gli Organi di Vigilanza fanno l’ispezione, erogano la multa con la relativa sanzione ma poi….sembra che tutto si risolva a quel punto. L’indomani il fruttivendolo, il ristoratore, il venditore di cianfrusaglie (Ballarò) o similari tornano al loro lavoro come se nulla fosse successo. A che serve allora tutto questo considerevole impegno di uomini e mezzi se l’unico risultato è, stringi stringi, una multa che, spesso, non verrà nemmeno pagata. Occorre, a mio parere, una rivoluzione culturale vera e propria, e in questo l’Amministrazione Comunale dovrebbe impegnarsi di più, soprattutto cominciando realmente a essere più presente sul territorio e perseguendo con fermezza il reiterarsi degli abusi. Lungi da me fare una crociata contro questi lavoratori, ci mancherebbe, ma il rispetto delle regole e del prossimo dovrebbero essere al centro degli impegni di chi amministra.