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Costume e Società

Se un piatto palermitano salva la vita: guarisce dalla depressione grazie alla pasta con le sarde

La storia di un siciliano che da 7 anni soffre di depressione dopo la morte della mamma e vive a casa con il padre novantenne. Un giorno la svolta dopo aver degustato questa prelibatezza

Può un buon piatto di pasta con le sarde, tipico primo palermitano, guarire dalla depressione? Banalizzare su questioni molto serie è un attimo ma la risposta sembra affermativa a sentire la storia di Vito, 43 anni, alcamese, che da 7 anni soffre di depressione dopo la morte della mamma e vive a casa con il padre novantenne. Il protagonista della vicenda, che ha chiesto ai fratelli Calandra (Calandra&Calandra), cantanti folk siciliani di scrivere una canzone su questa sua “guarigione”, aveva deciso di lasciarsi andare specie dopo la scomparsa della madre: non esce più di casa, quasi non parla più, mangia e ingrassa, capelli e barba lunghi, trascorre giornate davanti alla tv, prende antidepressivi. 

Il papà disperato, le prova tutte: cerca di scuoterlo, chiede consulti medici e psicologici di ogni genere ma Vito non reagisce. Per i pasti l’anziano genitore compra spesso cibo e un giorno porta a casa un piatto di pasta con le sarde acquistato in una gastronomia della cittadina, circa 45 mila abitanti in provincia di Trapani. Vito si siede a tavola e mangia questa pasta che come per magia lo riattiva nuovamente. Chiede con insistenza al padre dove avesse comprato questa pasta, chi l'avesse cucinata, voleva conoscerlo e ringraziarlo. Il padre lo accompagna nella gastronomia che aveva preparato la pasta con le sarde “miracolosa”.

Comincia a frequentare assiduamente il locale, si confida con i titolari dei suoi problemi e piano piano, entrando in confidenza, lo spronano a prendersi cura di sé. Vito taglia i capelli e la barba, dimagrisce, si veste sempre meglio. Due mesi fa vede su Youtube un video del duo folk alcamese dei Calandra&Calandra. Si mette in contatto i fratelli Maurizio e Giuseppe Calandra e insiste per fargli scrivere una canzone su questa sua storia ma anche per realizzare un video. Quando lo vanno a trovare a casa, i fratelli Calandra che conoscevano la storia familiare di Vito, constatano con piacere che le sue condizioni sono notevolmente migliorate. 

“Quando abbiamo ascoltato il suo racconto - dicono i fratelli Calandra - abbiamo avanzato forti dubbi sull’opportunità di raccontare una cosa seria come la depressione con la pasta con le sarde, lui ci ha dato ragione ma ci ha detto che era la pura verità. Nonostante i nostri dubbi ci siamo messi al lavoro e dopo due giorni e due notti in studio di registrazione abbiamo scritto, musicato e arrangiato il brano “Mi chiamu Vitu” che è piaciuto tantissimo al protagonista al punto che voleva omaggiarlo ai titolari della friggitoria per quanto avevano fatto per lui. Da qui anche la richiesta successiva di fare un video che con non poche difficoltà, considerato il periodo, abbiamo realizzato. Alla fine ci siamo detti - concludono i fratelli Calandra - a rischio di suscitare ilarità per un argomento serio come la depressione, visto il periodo difficile che stiamo attraversando, magari questa storia può essere un stimolo per quanti lottano quotidianamente con questo male”.

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