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Sabato, 20 Aprile 2024
Costume e Società

Un libro di racconti sulle osterie resilienti d'Italia, c'è anche Nangalarruni di Castelbuono

Il progetto, che ha coinvolto sei autori e sette fotografi, vede in rappresentanza dei primi il giornalista Salvatore Spatafora e dei secondi il fotografo Benedetto Tarantino, entrambi palermitani

Una monografia dedicata agli osti e alle osterie d'Italia, da Nord a Sud. Al loro essere fondamentali per la cucina tradizionale. Si chiama "OstiNati, storie di resilienza e sostenibilità delle osterie d'Italia" la nuova guida edita da Slow Food Editore che racconta anche un po' di Palermo e dei palermitani. Tra i 15 racconti, infatti, a rappresentare la Sicilia c'è l'osteria Nangalarruni di Peppe Carollo a Castelbuono. 

Il progetto, che ha coinvolto sei autori e sette fotografi, vede in rappresentanza dei primi il giornalista palermitano Salvatore Spatafora e dei secondi il fotografo (anch'esso palermitano) Benedetto Tarantino. Gli altri autori gastronomici sono Giorgia Cannarella, Barbara Giglioli, Francesca Mastrovito, Tokyo Cervigni e Greta Contardo, mentre gli scatti fotografici sono di Marco Varoli, Andrea Di Lorenzo, Laura Bianchi, Paolo Angelini, Francesco Torricelli e Gloria Soverini.

Qualcosa in più sul libro 

Ostinati indica un destino, una vocazione, ma anche un atteggiamento nei confronti della vita, un voler mantenere viva la tradizione, il proprio borgo, il rapporto con la natura e con il territorio. "Ci siamo accorti di storie bellissime che meritavano di essere raccontate. E così dopo La grande cucina di osteria d’Italia eccoci con una monografia nuovamente dedicata agli osti e alla loro cucina. La chiave proposta questa volta è quella della sostenibilità unita alla resilienza, ovvero alla capacità di non arrendersi: dalla cucina all’orto ai materiali scelti per l’osteria, come Mezza Pagnotta a Ruvo di Puglia che fonda la sua cucina sulle erbe spontanee della Murgia, ma anche sociale, quando parliamo di integrazione oppure di realtà che resistono a situazioni difficili, come l’Osteria del Castello di Arquata del Tronto, aperta in un container dopo il terremoto. Non mancano le ricette che potrete sperimentare a casa vostra portando in tavola tanti pezzetti di Italia".

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