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Da Palermo a Londra, il rock alternativo di Bozard: i concerti in barca conquistano gli inglesi

A bordo di “Molly Anna”, una barchetta ormeggiata al Regent’s canal, Giorgio Cosentino si è fatto conoscere (e riconoscere) per le sue note alternative rock un po’ blues che hanno fatto innamorare gli inglesi

Per un siciliano di mare aperto, la grande metropoli tutta grattacieli, parchi e riflettori è opportunità ma non è casa. Può succedere infatti che per sentire un po’ più vicino l’odore del proprio mare ci si ritrovi a fare quello che ci ha spediti dritti dritti fino a Londra - la musica - direttamente a bordo di una barchetta sul Regent’s canal. Ha fatto così Bozard, cantautore e chitarrista della scena inglese nato e cresciuto a Palermo dove da tutti è conosciuto come Giorgio Cosentino.

A bordo di “Molly Anna”, una barchetta di proprietà di Eric Ellman, un ex scienziato americano trasferitosi nella capitale inglese, ormeggiata ad Haggerston, nell’est di Londra, Bozard si è fatto conoscere (e riconoscere) per le sue note alternative rock un po’ blues che hanno conquistato gli inglesi. Insieme ad altri due musicisti è stato infatti il protagonista di “Bards on boats”, la rassegna di concerti a bordo di questa barca. “Si tratta di concerti completamente unpugged - racconta Bozard a PalermoToday - realizzati nel soggiornino di questa barca. Le coordinate dell'imbarcazione vengono rese note il giorno stesso del concerto. Si paga un biglietto, si ascoltano due set musicali. L’atmosfera è unica. È stato un successo”.

La passione per la musica, che oggi è un mestiere, nasce all’età di otto anni quando nello sgabuzzino di casa Giorgio trova una chitarra senza corde. Da lì è un’escalation. Le schitarrate con gli amici, gli studi di musica durati tre anni a Roma e poi un volo di sola andata per Londra dove, adesso, lavora come cantautore, chitarrista e insegnante di chitarra e dove ha inciso i primi brani, disponibili su Spotify, in lingua inglese. Si tratta di Blanket Girl, Hourglass e Rookie Love. “Li ho registrati a febbraio. Jack Trouble, un caro amico nonché cantautore, produttore e performer fenomenale ha curato la produzione. Katerina Vahalova si è occupata delle immagini. Anche lei mia grande amica e talento visionario”.

Bozard è un talento, un vero artista che scrive guidato dalle sue emozioni. “Ho scritto Blanket Girl due giorni prima di andare in studio - studio si fa per dire, in realtà è la chiatta di un amico sul canale -. Quel giorno mi sono svegliato e ho trascritto il testo su tre fogli A4 perché ancora non lo avevo imparato. È venuta fuori questa canzone ‘take’ un po’ sporca ma molto onesta, il che credo sia meglio del contrario. Sostanzialmente è una canzone dove il mio cinismo e il mio romanticismo se le danno di santa ragione”.

Tra le sue influenze artistiche c’è il blues. Le sue melodie a volte ricordano un alternative rock anni ’90. Il suo nome d’arte lo deve a un interrail tra amici. Poco prima di partire, al mercatino di Partanna Mondello comprò una maglietta di una squadra di football americana. Da lì per i suoi compagni di viaggio fu un tormentone. “Bozard”. E ancora non sapevano che quel ragazzo, pizzicando le corde di una chitarra avrebbe stregato gli inglesi.

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