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Dalla scuola Renato Guttuso di Carini 17 lettere a Putin e a Mattarella

Flavio Cucchiara: “Scriviamo la nostra storia come una poesia, non come un racconto horror”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Diciassette messaggi di pace sono partiti, oggi, da Carini. Artefici gli alunni dell’Istituto Comprensivo "Renato Guttuso" guidato, con magistrale competenza, dal Dirigente Scolastico professoressa Valeria La Paglia; una realtà siciliana che si è distinta negli anni per la poliedricità delle attività a supporto della legalità e per promuovere la pace, la solidarietà e la lotta alla mafia. E con questi messaggi, inoltrati al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli alunni hanno scritto 17 lettere al presidente russo Putin affinché cessi la guerra e gridi, con convinzione e coraggio, all’amore e alla pace. Messaggi che riassumiamo in un bouquet di emozioni: “Nel mondo ci sono bambine come me che non sanno cosa sia la pace, conoscono solo dolore e paura. (Eleonora Di Mercurio); “Il cielo dove vola una colomba non ha l’odore della polvere da sparo” (Marco Nicola Carollo); “Scriviamo la nostra storia come una poesia, non come un racconto horror” (Flavio Cucchiara); La pace ha il profumo di erba bagnata la guerra ha l’odore di terra bruciata (Carmelo Crucillà); “Nella vita di ogni uomo ci sono.

Tanti gesti di pace: perdono, accoglienza, collaborazione e comprensione” (Giorgia Bonafede); “La pace è come un prato in fiore. Un prato pieno di colori e profumi diversi”. (Giuseppe Billeci); “La pace è un mondo senza differenze dove tutti hanno gli stessi diritti”. (Clara Donata); “La pace è il vociante dei bambini che giocano spensierati” (Giuseppe Ferranti); “La pace è il rispetto reciproco nonostante le differenze” (Antonino Lo Piccolo); “La pace è come una pianta, se la si coltiva porta soddisfazione e sorrisi” (Mattia Insinsola); “Mi piacerebbe molto che i bambini non litigassero, la pace è volersi bene, amarsi, rispettarsi” (Ambra Lucchese); “Gabriel vorrebbe svegliarsi un giorno, vedere bambini sorridenti, cibo in abbondanza e gridare il mondo è cambiato” (Gabriel Megna); “La pace è riconoscere i propri errori e impegnarsi per un futuro migliore” (Mirko Neves); “Dobbiamo, perché ci sia la pace, imparare a capire gli uomini e le loro culture senza giudicare” (Dalila Puntaloro); “Se ami il prossimo, sai costruire la pace” (Andrea Raffadali); “La pace nasce nel cuore di ognuno di noi con il coraggio del perdono” (Ambra Romeo).

“Fate la pace e non la guerra, amatevi l’un l’altro e imparate a perdonare. La pace è un gesto d’amore, un piccolo gesto” (Martina Sgroi). Forti i messaggi al leader russo: “Rifletti su quello che hai causato” (Clara Donati); “Comportati come una persona” (Ambra Lucchese); “Spero che in un futuro prossimo ti renderai conto di quello che stai commettendo”; “Dobbiamo stare in pace” (Giuseppe Ferrante); “Non si ricorre mai alla violenza; le cose di discutono… Dio ci ha creati per rispettarci” (Mattia Insunsola); “Il mondo ha già sofferto tanto” (Mirko Neves); “Porta la pace e regalala ai poveri bambini che stai privando della felicità e del sorriso” (Giorgia Bonafede); “Siamo nel 22° secolo e ancora pensi di risolvere le vicende del mondo con la guerra?” (Marco Carollo); “Per risolvere i problemi non è necessario fare le guerre, ma parlare” (Flavio Cucchiara); “Non fare come Hitler, guarda negli occhi i bambini” (Carmelo Crucillà); “Mi piacerebbe avere la pace nel mondo e vivere in una terra dove i diritti di ogni uomo e soprattutto di noi bambini vengano rispettati” (Ambra Romeo); “Con la guerra non risolverai nulla, caro Putin. Serve la pace” (Gabriel Megna). Particolarmente emozionati i docenti Antonio Fundarò, Vita Ippolito, Concetta Titti Cancelliere, Biancarosa Cervillera, Rita Giordano e Claudia Randisi che hanno confermato il loro impegno, come quello già forte dell’istituto, sui temi della pace, dei diritti umani e dei fanciulli e della solidarietà umana.

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