Ospedale Giglio di Cefalù, potenziato lo staff di Anatomia patologica
Avviata la collaborazione con Daniela Gabibi, docente dell’Università di Palermo. Il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano: "Potrà supervisionare i casi di alta complessità e supportarci nelle diagnosi”
E’ stato ampliato lo staff di Anatomia patologica della fondazione Giglio di Cefalù con la collaborazione di Daniela Gabibi docente dell’Università di Palermo. “Vogliamo occuparci di qualità e non di quantità – ha spiegato il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni Albano – inserendo nella nostra squadra una professionista che potrà supervisionare i casi di alta complessità, esprimere una secondo opinion e supportarci nelle diagnosi”.
Albano ha sottolineato che “la fondazione Giglio si è dotata di un “immunocoloratore” che integrerà la strumentazione già prevista per il nuovo laboratorio di anatomia patologica digitale, finanziato e di prossima realizzazione unitamente al laboratorio di genetica molecolare. Il risultato più importante raggiunto è che oggi la nostra Fondazione, si lascia alle spalle le criticità del passato rispondendo alle richieste dei pazienti nei tempi coerenti con le esigenze terapeutiche: da 3 giorni per le urgenze a 20 giorni per la routine”.
L’anatomia patologica del Giglio referta 5.500 casi l’anno con un trend di crescita. Del servizio fanno parte Giancarlo Pompei e Raffaele Genova.
“Nostro interesse – ha detto nel corso della presentazione la professoressa Gabibi - è potenziare le valutazioni dei casi che necessitano di immunoistochimiche per rispondere adeguatamente alle target therapies specie in ambito oncologico”.
Alla presentazione è intervenuto anche il vicedirettore sanitario Salvatore Putiri che “ha sottolineato quanto la scienza ha bisogno di qualità soprattutto in questo campo”.