Zone franche montane, la discussione della legge riparte dal Senato
Da oltre un mese il comitato per le Zfm e 133 sindaci stanno mettendo in atto un sit-in permanente nello svincolo di Irosa (A19, Palermo-Catania) per chiedere la definizione dell’iter normativo. Il presidente Miccichè: "Proposta giudicata meritevole di attenzione”
Dopo più di un mese dall'inizio della protesta sposata da ben 133 sindaci, riparte la discussione per l'istituzione delle Zone franche montane in Sicilia. A darne notizia è il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Gianfranco Miccichè: “Ho appreso con soddisfazione che la commissione Finanze e Tesoro del Senato ha deciso di avviare la discussione generale per l’istituzione delle Zone franche montane in Sicilia, accogliendo il disegno di legge-voto approvato dall’Assemblea regionale siciliana. L’ufficio di presidenza della commissione Finanze e Tesoro del Senato, allargato ai rappresentanti dei gruppi, ha giudicato la proposta meritevole di attenzione”.
I primi cittadini, insieme al comitato per le Zfm, da 34 giorni stanno mettendo in atto un sit-in permanente nello svincolo di Irosa (A19, Palermo-Catania) per chiedere la definizione dell’iter normativo che dispone l'istituzione delle zone franche montane in Sicilia, approvato all’unanimità dall’Assemblea regionale siciliana il 17 dicembre 2019 e da febbraio 2020 all'attenzione dei due rami del Parlamento, per l’esito definitivo. Camera e Senato sono stati chiamati in causa dal Parlamento siciliano in quanto le norme di attuazione dello Statuto non sono state ancora definite.
Al presidio oggi è stato un giorno speciale: per comunicare le novità è arrivato il presidente Miccichè. "A nome del comitato e dei 133 sindaci interessati esprimiamo gratitudine nei confronti della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, - dice Vincenzo Lapunzina coordinatore del comitato promotore - presieduta dal senatore Luciano D'Alfonso. Grazie anche ai presidenti Casellati e Miccichè che stanno seguendo da vicino l'iter legislativo. La notizia di oggi ci permette di guardare al futuro con fiducia. Continueremo a presidiare, insieme agli amministratori, lo svincolo di Irosa, certi che l'iter continuerà speditamente fino a potere sentire che la Camera approva la legge. La misura di politica economica proposta dal basso e coscienziosamente fatta propria dal Parlamento regionale non ha impedimenti. Continueremo a fare appello ogni giorno alla sensibilità dei nostri deputati e senatori, che attendiamo al presidio per condividere la battaglia di civiltà che parte dalle terre alte di Sicilia".