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Welfare, Maggio (Pd): "Attivare una 'rete' che tenga insieme sociale, formazione e giovani"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“Si sono appena spenti i riflettori su Bilancio e Finanziaria e ancora oggi i giornali sono alla ricerca di scelte, azioni, punti programmatici (e conseguenti appostamenti di bilancio) che avrebbero potuto dare il segno di una inversione di tendenza in una regione segnata da forti squilibri economici e finanziari. Nulla di tutto ciò, la parte relativa alle azioni di sviluppo è stata stralciata e sarà esaminata successivamente. M questo non significa che sia chiusa la partita. C’è in gioco il futuro della Sicilia e dei siciliani, a partire dalla necessità dell’adeguato utilizzo delle risorse europee.

E’ una premessa importante per capire il perché di questa iniziativa, frutto di una sollecitazione di tanti soggetti, anche diversi fra loro, che mira ad attivare una rete capace di tenere insieme sociale, formazione, giovani in un legame solidaristico e di azione in grado di ripristinare programmaticamente e propositivamente quell’equilibrio che scelte politiche miopi e inadeguate hanno alterato”. Lo ha affermato nella sua relazione introduttiva il vicepresidente Commissione Lavoro e Politiche Sociali dell’Assemblea Regionale Siciliana, Mariella Maggio, nell’ambito del convegno “Le nuove politiche di welfare”, che si è svolto nella Sala Gialla di Palazzo dei Normanni a Palermo. Ad organizzarlo,  le associazioni Politea, FareMondi, Indira, Acam, Ideazione, Sokult con il patrocinio della Regione Siciliana, dell’Ars e dell’Università degli Studi di Palermo.

Dopo i saluti istituzionali di Roberto Lagalla, Magnifico Rettore dell’Università di Palermo e dell’onorevole Giuseppe Lupo, in rappresentanza della presidenza dell’Ars, è stata l’introduzione di Mariella Maggio a puntare dritta al cuore del tema delineandone la cornice politica. “Il welfare spazia dalla sanità all’istruzione, dalla previdenza ai servizi socio-assistenziali alla persona, fino a comprendere l’edilizia agevolata. Ma, proprio per la sua pervasività, occorre passare dal concetto di welfare caritatevole a quello capacitante o mobilitante. Non basta quindi progettare solo misure risarcitorie, occorre produrre condizioni di pari opportunità fra gli individui, non solo mero trasferimento di risorse ma anche aiuto nell’azione frutto di trasferimento di responsabilità e di impegno verso gli attori sociali. Occorrono verifiche più stringenti e risposte compiute: impossibile proseguire sulla strada delle risorse che si perdono o delle risorse che vengono dirottate.

Un punto importante – ha aggiunto Maggio – dovrà essere la certezza dei finanziamenti: il susseguirsi di manovre finanziarie, di limiti imposti dai patti di stabilità, di spending review, di tagli a volte lineari ha gettato nel caos il sistema di welfare nazionale e regionale, con il risultato di forti battute d’arresto alla protezione sociale dei cittadini. Oggi – ha concluso la parlamentare democratica - il tempo di attesa a livello regionale è finito, occorre subito una fase politica concreta, che realizzi obiettivi fondamentali: l’integrazione socio sanitaria, il cui testo è stato depositato nella competente commissione parlamentare all’Ars, l’applicazione della legge 328/2000, la programmazione dei fondi vincolati per le politiche sociali, l’attuazione del piano triennale per le politiche sulla disabilità, la definizione di un piano regionale triennale su infanzia e adolescenza e la nomina del Garante per l’infanzia, la riforma delle Ipab, il monitoraggio”.

Interventi di Giuseppe Notarstefano, Università di Palermo - Dipartimento SEAS, Giulio Gerbino,  coordinatore del Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale dell’Università di Palermo,  Luciano D’Angelo, consulente ed esperto di politiche di Welfare,  Andrea Gattuso, responsabile Dipartimento politiche giovanili - CGIL Sicilia, Nino Tommaso Amato, esperto di politiche attive per il lavoro,  Antonio Di Liberto, consulente ed europrogettista,  Piero Fina,  direttore dell’assessorato alla Famiglia e responsabile Fondi e Programmi Europei e  dell’assessore regionale alla Famiglia e al lavoro Sebastiano Bruno Caruso.
 

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