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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Regione, Lombardo conferma a Monti: “Mi dimetto il 31 luglio”

Nel corso del vertice a Palazzo Chigi, il governatore ha ribadito che a fine mese lascerà la Presidenza. "Il rischio default per la Regione? Una grande balla". Sicilia al voto a ottobre, "se Dio vuole". Sbloccati altri 240 milioni per la Sanità

Dimissioni il 31 luglio e Sicilia al voto il 28 e 29 ottobre. “Se Dio vuole”. Si è appena concluso il vertice a Palazzo Chigi tra il governatore Raffaele Lombardo e il presidente del Consiglio, Mario Monti. Lombardo ha confermato al premier che rassegnerà le proprie dimissioni "il 31 luglio" e, quindi, le elezioni si terranno a fine ottobre, "a Dio piacendo...". Il vertice, iniziato poco prima di mezzogiorno, è l'esito di una lettera inviata da Monti a Lombardo nei giorni scorsi, nella quale il capo del governo chiedeva conferma delle annunciate dimissioni del governatore e della situazione contabile della Sicilia. Lombardo era accompagnato dal vice presidente della Regione e assessore alla sanità Massimo Russo e dall'assessore all'economia Gaetano Armao, insieme al Ragioniere generale Biagio Bossone. Insieme al presidente del Consiglio hanno partecipato il ministro dell'Economia e delle Finanze Vittorio Grilli, il ministro per gli Affari Regionali Piero Gnudi, il ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e il sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà.

UNA GRANDE BALLA. "L'incontro con Monti è andato bene" ha precisato Lombardo che ha poi confermato che "come noi sostenevamo quella sul default della Sicilia era una grande balla". La Regione Sicilia "ha i conti solidi - ha detto Lombardo - una finanza sostenibile e un debito che ha onorato il 30 giugno scorso pagando la rata del mutuo che incide per 7% del Pil regionale. Quindi è in grado di pagare gli stipendi del personale: la mancata corresponsione degli emolumenti è un'altra menzogna che è stata dunque smentita. Esiste, invece, una criticità temporale legata alla liquidità: un fattore causato dalla riduzione delle entrate tributarie e dai crediti che vantiamo, alcuni con lo Stato che oggi ha sbloccato 240 milioni per la Sanità, risorse da non collegare ai 400 milioni che il governo ha già deciso di erogare la scorsa settimana".

ELEZIONI ENTRO TRE MESI.  - L' indebitamento della Regione è pari a 5,3 miliardi a fine 2011, secondo la Corte dei Conti. Lo statuto regionale prevede che, in caso di dimissioni del governatore, si tengano nuove elezioni entro tre mesi. Nelle ultime settimane la situazione è diventata di dominio nazionale dopo un'intervista del vicepresidente di Confindustria, Ivan Lo Bello, nella quale si denunciava che la Regione è "sull'orlo del fallimento" con il rischio di diventare – come ha scritto ieri anche il New York Times -  “la Grecia del Paese”.

NOTA DI PALAZZO CHIGI. "Un piano di rientro finanziario e di riorganizzazione della pubblica amministrazione regionale, che sia vincolante nei tempi e negli obiettivi, è il risultato dell'incontro tra il presidente del Consiglio Mario Monti e il presidente della Regione Siciliana Raffaele Lombardo". E' quanto puntualizza una nota di Palazzo Chigi. "L'incontro - continua il comunicato - "è stato richiesto dal presidente Lombardo a seguito della lettera del presidente del Consiglio a lui rivolta nella quale si esprimeva viva preoccupazione riguardo alla stabilità finanziaria della Regione siciliana e l'esigenza improcrastinabile di provvedere a un rigoroso piano di riduzione e contenimento della spesa regionale, in simmetria con quanto si sta realizzando a livello nazionale con il decreto legge sulla spending review".

"Prendendo positivamente atto dell'impegno recentemente avviato dal governo regionale per la riduzione dell'organico del personale regionale, dei dirigenti e delle società partecipate, nonchè dei primi risultati raggiunti nell'ambito del piano di rientro dal disavanzo sanitario, il presidente del Consiglio - continua il comunicato - ha tuttavia posto l'accento sulla necessità che, parallelamente, parta un processo di confronto serrato, a livello tecnico, per un'analisi di dettaglio di tutte le componenti di spesa del bilancio regionale, volto a garantire un quadro di massima conoscibilità e trasparenza dei dati".
 

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