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Teatri Massimo e Politeama chiusi per virus, la Lega: "Sovrintendenti rinuncino a indennità"

Il capogruppo del Carroccio in Consiglio, Igor Gelarda, ringrazia gli abbonati per non avere chiesto rimborsi e auspica che "Giambrone e Marcellino si taglino i loro compensi, che ammontano a svariate decine di migliaia di euro annui"

"Sarebbe bel gesto se il sovrintendente della fondazione teatro Massimo, Francesco Giambrone, e il sovrintendente del teatro Politeama, Antonino Marcellino, rinunciassero alle loro indennità o a parte di esse". Così il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Igor Gelarda, conclude un post su Facebook in cui ringrazia gli abbonati dei due teatri cittadini per per non avere richiesto il rimborso delle quote versate per la stagione sinfonica e quella lirica interrottasi a fine febbraio per l’emergenza Coronavirus.

"Un gesto che contribuisce così al sostegno delle due prestigiose fondazioni e del personale, il cui posto di lavoro va garantito" sottolinea Gelarda, che parla di "grande tristezza nel vedere i teatri chiusi" e condivide le "stesse preoccupazioni espresse dal sovrintendente Giambrone 'di che cosa sarà il domani', considerato che le misure di contenimento del virus dureranno ancora molto tempo e i teatri, ma anche i cinema, apriranno per ultimi, forse addirittura tra un anno".

Di fronte alle difficolta dovute "all’annullamento delle stagioni artistiche e con certezza anche di quelle estive", il capogruppo della Lega a Sala delle Lapidi chiede ai sovrintendenti di Massimo e Politeama "un gesto concreto e pubblico di grande amore: Giambrone e Marcellino si taglino i compensi. Stiamo parlando di indennità che tanto nel caso di Giambrone quanto di Marcellino ammontano a svariate decine di migliaia di euro annui (rispettivamente 120 mila e 80 mila), considerata la delicatezza e l’importanza dell’incarico da essi rivestito".

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