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La Giunta delibera i nuovi aumenti Irpef: "Cifre assurde e inconcepibili, in Consiglio ci opporremo"

Rispetto alla delibera già bocciata da Sala delle Lapidi, la proposta prevede un innalzamento ulteriore delle aliquote. L'assessore Marino: "Necessario per garantire l'esenzione a chi ha redditi inferiori a 10 mila euro". Ferrandelli e Forello: "Questa è la coalizione che sostiene Miceli"

Irpef, atto secondo. La Giunta Orlando non s'arrende e con un atto d'indirizzo, approvato stamattina, dà mandato agli uffici di portare in Consiglio la nuova delibera. 

La modifica delle aliquote è una delle misure fondamentali per arrivare alla firma dell'accordo con lo Stato sul piano di riequilibrio. Ma per l'amministrazione Orlando si preannuncia una missione impossibile a meno di un mese dal voto, con una maggioranza ridotta all'osso e una prospettiva - l'aumento delle tasse - che non piace a nessuno dei ricandidati.

Anche perché nella nuova impostazione le aliquote sono pure più alte rispetto alla delibera già bocciata dal Consiglio. Nel 2022 si passerebbe quindi dallo 0,80% all'1,74% (anziché 1,56%), mentre nel 2023 è previsto l'1,92% (anziché l'1,72%). Il motivo lo spiega l'assessore al Bilancio Sergio Marino: "Le aliquote sono state rielaborate per garantire l'esenzione ai cittadini che hanno un reddito inferiore a 10 mila euro". A conti fatti, chi ha un reddito di 15 mila euro e adesso versa 120 euro all'anni di Irpef, arriverebbe a  pagare 261 euro nel 2022 e 288 euro nel 2023. Somme che salirebbero a 435 euro per il 2022 e 480 euro per il 2023 per chi percepisce 25 mila euro annui. Chi infine ha un reddito di 35 mila euro supererebbe i 600 euro. 

"Cifre assurde e inconcepibili" per l'opposizione. Non usano mezzi termini Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello, consiglieri uscenti entrambi ricandidati (il primo anche a sindaco), che si dicono pronti alle barricate: "Non permetteremo mai che le aliquote per i bienni 2022 e 2023 vengano raddoppiate, a maggior ragione dopo che il ministero dell'Interno ha bocciato il piano di riequilibrio perché i dati in esso inseriti (specie sulla riscossione) non sono corretti. La Giunta di Orlando e di chi oggi, in continuità, appoggia ed è candidato con Miceli (Catania, Sala e Giambrone), ha il coraggio di ripresentare la deliberazione sull'aumento dell’addizionale Irpef".

"La finalità - concludono Ferrandelli e Forello - è evidente: sfuggire dalla responsabilità di avere portato Palermo al dissesto funzionale e di avere creato, negli ultimi cinque anni, un buco finanziario di oltre oltre 300 milioni di euro per disallineamenti e perdite delle partecipate, accantonamento per il fondo rischi contenzioso e per i debiti fuori bilancio. Si vogliono celare i risultati di una cattiva amministrazione sulle tasche dei cittadini palermitani che già pagano le tasse. Palermo ha bisogno di cambiare, di voltare pagina rispetto a questo modo di fare politica approssimativo e dilettantistico. E' necessario avviare un’azione di profondo risanamento del sistema Palermo per evitare che i soldi dei cittadini vengano sperperati".

"L'ultimo atto di questo pessimo governo comunale - afferma Igor Gelarda, capogruppo Lega-Prima l'Italia - è il tentativo, nonostante la bocciatura già una prima volta in Aula, di aumentare l'Irpef ai palermitani. Addirittura la nuova proposta della Giunta prevede più di un raddoppio. Ma questo atto per essere approvato deve necessariamente passare dal Consiglio, dove siamo pronti a fare le barricate pur di bocciarlo. Nessuno deve mettere le mani in tasca ai palermitani! Questa è la sinistra palermitana e cosi ama i suoi cittadini. A tal proposito vorremmo sapere cosa ne pensa il candidato Miceli, colui che secondo noi è l'erede politico di Orlando, di questo aumento. Lagalla ha già chiaramente detto che si oppone a questo aumento scellerato. Da Miceli, invece, ancora non abbiamo sentito nulla. La sinistra ha devastato questa città, votarla ancora il prossimo 12 giugno sarebbe un suicidio politico".

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