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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Suolo pubblico, con la fine dell'emergenza Covid commercianti fuori legge: "Serve deroga al regolamento"

Dal primo aprile, pur essendo le concessioni di fatto prorogate fino al 30 giugno, gli esercenti dovrebbero pagare la tassa. A rilevare la discrasia con la norma nazionale è il vicepresidente della commissione Attività produttive, Alessandro Anello, che lancia l'appello alla Giunta: "Si prenda una decisione per tempo"

"Dal 31 marzo centinaia di commercianti palermitani ai quali per il Covid il Comune ha concesso autorizzazioni di suolo pubblico in deroga al regolamento si potrebbero ritrovare loro malgrado fuori legge se il governo nazionale decreterà come sembra la fine dello stato di emergenza. Per scongiurare questo rischio l'amministrazione Orlando adotti al più presto una delibera di Giunta che proroghi la deroga al regolamento, dando così modo e tempo ai commercianti e agli uffici del Suap di potere regolarizzare le nuove concessioni, compensando nel frattempo i mancati introiti del suolo pubblico con le risorse del decreto ristori".

E' la proposta avanzata da Alessandro Anello, vice presidente della commissione consiliare Attività produttive, nel corso della riunione della commissione consiliare alla presenza dell'assessore Cettina Martorana.

"Le concessioni - spiega Anello - scadono il 90esimo giorno successivo dalla scadenza del periodo emergenziale, ma questa norma non è coordinata con la norma del regolamento comunale che prevede la gratuità del suolo pubblico fino al 31 marzo. Questo vorrebbe dire, teoricamemnte, che dal primo aprile pur essendo le concessioni di fatto prorogate di 90 giorni, cioè fino al 30 giugno, i commercianti comunque dovrebbero pagare il Cup, il canone unico patrimoniale che dal luglio scorso ha sostituito la Tosap (la tassa per l'occupazione di suolo pubblico) e la tassa sui rifiuti per i mercati rionali, le fiere e le sagre. Per fare questo gli uffici comunali dovrebbero comunicare tutto agli interessati, che sono centinaia e centinaia, ma non prima di avere quantificato il canone unico da pagare, peccato però che ancora non esista il programma informatico per determinarlo. E comunque fra il 31 marzo e il 30 giugno poi gli uffici dovrebbero predisporsi per i rinnovi delle concessioni che scadrebbero tutte, contemporaneamente".

"Per affrontare uno scenario così complesso - conclude Anello - auspico che l'assessore Martorana in nome di una sana programmazione adotti le più opportune decisioni per tempo, senza arrivare per forza al novantesimo giorno, partendo da quella che ritengo la prima cosa da fare: una deroga al regolamento sostenuta nella fattibilità dai fondi del decreto ristori nell'interesse delle attività produttive stremate da due anni di pandemia".

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