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Formazione, l'Avviso 8 regge ma i punteggi vanno riformulati: graduatoria a rischio

Il Tar si pronuncia sul maxi bando da 136 milioni che finanzia i corsi di formazione professionale: accolti limitatamente ai criteri A1 e A2 i ricorsi di una ventina di enti. Gli avvocati: "Più d'una sospensiva". Nuova camera di consiglio il 4 luglio. L'assessore Marziano: "Nessuno stop"

Regge l’impianto dell’Avviso 8, il maxi bando da 136 milioni che finanzia i corsi di formazione professionale in Sicilia. Il Tar ha però ritenuto "palesemente illogici" i criteri A1 e A2 utilizzati per l'attribuzione di alcuni punteggi agli enti. Limitatamente a questi due criteri, i giudici amministrativi hanno accolto i ricorsi presentati da una ventina di enti di formazione, difesi da un lato dagli avvocati Girolamo Rubino, Calogero Marino e Lucia Alfieri; dall'altro dai legali Gaetano Armao e Adele Saito. Ciò comporterà che la Regione dovrà riformulare i parametri e verosimilmente stilare una nuova graduatoria dell’Avviso 8.

La prima sezione del Tar – composta da Aurora Lento (presidente facente funzioni), Roberto Valenti (consigliere estensore), Sebastiano Zafarana (primo referendario) – ha assegnato 15 giorni (a partire dalla notifica degli atti) al dipartimento regionale Formazione professionale per apportare i correttivi richiesti, riservandosi di "valutare la persistenza delle esigenze cautelari" nella camera di consiglio fissata per il prossimo 4 luglio. Difficilmente prima di questa data dovrebbero partire i corsi, anche se l’assessore alla Formazione professionale Bruno Marziano si è spinto ad affermare: "Andiamo avanti".

"Non c’è nessuna sospensiva dell’Avviso 8 – ha aggiunto Marziano – quindi nessuno stop. Il Tar, vista l’esigenza di celerità nel far ripartire la formazione professionale, ha chiesto all’amministrazione regionale di rivedere i parametri A1 e A2. Questo è ciò che faremo. Impiegheremo una o due settimane per rivalutare i progetti: se i nuovi punteggi dovessero cambiare la graduatoria, si procederà a pubblicarne un’altra". A detta dei legali che assistono gli enti ricorrenti, però, il "pronunciamento del Tar è più di una sospensiva". Così l'avvocato Marino, che ha sottolineato: "La graduatoria rischia di essere stravolta. La soglia dei punteggi potrebbe abbassarsi e alcuni enti esclusi potrebbero ritornare in gioco. Non si possono mettere tutti gli enti sullo stesso piano. Com'è possibile che un ente che abbia fatto un solo corso sia ritenuto affidabile?".

Ma nel dettaglio cos’è che rende illogici i criteri adottati dal dipartimento Formazione? Qualche esempio. Il rapporto tra corsi conclusi e finanziati ha premiato con lo stesso punteggio enti che hanno svolto un solo corso ed enti che invece ne hanno svolti numerosi. A fare i calcoli sono gli stessi giudici amministrativi: "Il criterio A1 appare palesemente illogico, in quanto il punteggio di 12 ivi previsto, è basato sul mero rapporto tra numero di corsi conclusi e numero di corsi finanziati nel triennio 2012- 2015, moltiplicato per il numero fisso 12, facendo sì che, chi abbia documentato il finanziamento e l’espletamento di un solo corso ottenga il punteggio pari a 12 (posto che 1:1x12=12), appiattendo, oltre ogni ragionevole misura, la diversificata esperienza degli enti partecipanti (chi abbia concluso 3 corsi su 3 finanziati ottiene lo stesso punteggio: 3:3=1x12=12)".

Questa tipologia di punteggio avrebbe sfavorito i cosiddetti enti storici, penalizzati pure dal "criterio A2 (“Grado di efficienza delle attività formative realizzate con riferimento al tasso di formazione degli allievi iscritti/allievi formati”), in quanto determina l’attribuzione di un punteggio maggiore in favore di enti che, avendo espletato un numero esiguo di corsi risultano avere un minor tasso di dispersione ed abbandono da parte degli allievi, a discapito degli enti che, viceversa, in ragione dell’espletamento di un considerevole numero di corsi, risultino avere (o comunque essere esposti ad avere) un più alto tasso di dispersione degli allievi".

Tuttavia, scrive il Tar in una delle ordinanze, "i criteri A1 e A2 incidono solo in limitata parte sul punteggio complessivo". Tanto da far dire al dirigente generale del dipartimento Formazione, Gianni Silvia, "che la graduatoria non dovrebbe subire grosse variazioni. Certo ci saranno enti che saliranno e altri che scenderanno, ma sempre in 199 accederanno ai fondi". Mercoledì è prevista una riunione tra la Regione e l’Avvocatura dello Stato per decidere come rimuovere le illogicità sollevate dal Tar, che invece ha “bollato” come infondate le censure sulla violazione delle norme in materia di aggiudicazione degli appalti e la presunta illegittima composizione della commissione di valutazione. Argomenti che hanno scatenato polemiche politiche e esposti penali, ai quali la Regione ha controreplicato rivolgendosi all’Anac.

Polemiche a parte, il dipartimento Formazione dovrà fare in fretta per garantire l’inizio dei corsi e far tornare al lavoro oltre 3.500 addetti. "Entro maggio – ha annunciato Silvia – pubblicheremo la graduatoria e invieremo i decreti alla Corte dei conti per la registrazione". 

LE REAZIONI

MOVIMENTO 5 STELLE -  "Stop del Tar all'Avviso 8? Nessuna sorpresa, purtroppo . Avevamo segnalato le numerose criticità e proposto di rivedere tutto. Ora rischiano di pagare i lavoratori e le loro famiglie”. Commenta così il M5S all'Ars il “cartellino rosso” del tribunale amministrativo regionale, che, di fatto, scaglia l'ennesima tegola sul già disastrato mondo della Formazione professionale siciliana. “Al limite, quello che meraviglia – dicono i deputati Giancarlo Cancelleri e Sergio Tancredi – è la meraviglia di qualcuno. Troppe erano le falle nell'Avviso. Subito dopo la sua emanazione avevamo riscontrato delle anomalie che avrebbero potuto inficiarne il corretto percorso e chiesto una sua rimodulazione. Ovviamente nulla è stato fatto e ora si profila l'ennesimo stop, che, come avviene quasi sempre in Sicilia, sconteranno i lavoratori”. “Non credo – afferma Tancredi – che ora sia possibile congelare una parte dei fondi relativi alla graduatoria specifica dei ricorrenti, e, se ciò avvenisse, si rischierebbe di aprire una maglia nel processo amministrativo e interpretativo di qualsiasi provvedimento. La verità è che l' Avviso 8 andava immediatamente ritirato e rimodulato correttamente. Probabilmente adesso racconteremmo un'altra storia”.

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