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Susinno: "Sconto Tari, in arrivo le solite 15 mila domande negli uffici comunali"

Così il consigliere comunale di Sinistra Comune: "Basterebbe una semplice modifica sul regolamento per evitare questo, ma tutto si impantana dentro l’immobilismo del Consiglio comunale"

A Palermo per poter ottenere lo sconto sulla Tari si dovra presentare un’istanza al Comune. Quest’anno si prevede l’arrivo di almeno 15 mila. Un numero enorme destinato a intasare ancora di più gli uffici Tari del capoluogo e che renderanno ancora più lenta la burocrazia. A suonare l'allarme è il consigliere comunale di Sinistra Comune, Marcello Susinno dopo l'incontro che si è svolto nei giorni scorsi, con i consiglieri Arcoleo, Russa, Figuccia e Volante, componenti della Settima commissione, in presenza dell’assessore al Bilancio D’Agostino e il Dirigente del Settori Tributi, dove è emerso con grande evidenza la necessità di modificare l’attuale regolamento per evitare di intasare ulteriormente gli Uffici con evidenti cadute sugli altri servizi. "Ovviamente - dice - a Milano non funziona così. Non si fanno scomodare 15 mila cittadini, nell’indifferenza generale, per fare presentare le solite domande. Basterebbe una semplice modifica sul regolamento della Tari per evitare ciò, ma tutto si impantana dentro l’immobilismo del Consiglio comunale". 

"Infatti il vigente regolamento Tari – continua Susinno - prevede che i contribuenti per ottenere l’applicazione delle riduzioni, agevolazioni ed esenzioni debbano presentare annualmente, entro il mese di gennaio, la “solita” istanza rispetto ad una questione che di fatto prevede le stesse condizioni sociali già in precedenza dichiarate, atteso che difficilmente nuclei familiari titolari di pensioni sociali o nuclei familiari nel quale sia presente un portatore di handicap possano mutare. Basterebbe fare come si fa a Milano – continua Susinno – e cioè mantenere l’agevolazione anche per gli anni successivi a condizione che non vengano meno le condizioni in precedenza dichiarate; ovviamente in questo caso il nucleo sarebbe tenuto a comunarlo.

Il consigliere conclude così: "Purtroppo questo come altri provvedimenti che riguardano la città rimangono inevasi perché il consiglio comunale continua ad essere ostaggio di un immobilismo causato generalmente da sterili polemiche di alcuni consiglieri, dove spesso il presidente del Consiglio Salvatore Orlando, ha mostrato tutti i suoi limiti nel gestire i lavori d’aula".

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