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Identità digitale

Orlando scrive ai ministri Colao e Brunetta: "Il rilascio dello Spid torni gratuito"

Il sindaco, d'intesa con l'assessore all'Innovazione digitale Paolo Petralia Camassa, chiede anche che i dati siano disponibili ai comuni: "Il rilascio tramite lo sportello di Poste italiane consentiva una diffusione più facile dell'identità digitale che, a fronte del pagamento di 12 euro, viene forzatamente interrotta"

Un ritorno al rilascio gratuito dello Spid e la disponibilità per gli enti locali di ottenere i dati dell'identità digitale per mettere in condizione le amministrazioni comunali di intervenire più facilmente rispetto alla diffusione di Spid. Sono queste le richieste messe nero su bianco dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando, d'intesa con l'assessore all'Innovazione digitale Paolo Petralia Camassa, e rivolte ai ministri Vittorio Colao e Renato Brunetta.

"La città di Palermo - spiegano Orlando e Petralia Camassa - ha assunto sempre più centralità rispetto al percorso di transizione digitale che investe tutto il paese anche nell'ottica della semplificazione dell'accesso ai servizi da parte dei cittadini. In questo contesto la diffusione dell'identità digitale, anche a fronte di un'obbligatorietà legislativa di accesso ai portali della pubblica amministrazione tramite Spid, comporta un impegno e un obbligo in un periodo storico in cui ancora esiste un ampio digital divide. Il rilascio gratuito di Spid tramite lo sportello di Poste italiane consentiva una diffusione più facile dell'identità digitale che oggi, a fronte del pagamento di 12 euro, viene forzatamente interrotta".

La richiesta di Orlando ai ministri

"E' fondamentale che intervenga lo Stato - aggiungono Orlando e Petralia Camassa - a favore di quei cittadini che non hanno competenze digitali tali da ottenere lo Spid attraverso strumenti da remoto. Il rischio è disincentivare l'utilizzo dell'identità digitale i cui dati non sono a disposizione delle amministrazioni comunali". Da qui l'altra richiesta formulata da Leoluca Orlando: mettere a disposizione questi dati agli enti locali per capire quanti cittadini utilizzino lo Spid e dunque intervenire nel caso in cui i numeri siano bassi. Queste proposte nascono da una serie di confronti che la città di Palermo ha aperto con 22 città italiane che condividono tali esigenze.

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