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A Bellolampo c'è la linea compost, ma il Comune affida ai privati lo smaltimento dei "rifiuti verdi"

La scorsa settimana il settore Verde ha aggiudicato un appalto da 40 mila euro per disfarsi degli sfalci di potatura. Eppure dal 20 settembre la Rap è tornata a trattare l'organico. L'assessore Marino: "Produzione superiore alla capacità dell'impianto". Randazzo (M5S): "I dati dicono altro, pronta un'interrogazione"

Carte e numeri alla mano è un atto che andrebbe contro uno dei must della Giunta Orlando: la gestione pubblica dell'intero ciclo dei rifiuti. Malgrado un contratto sottoscritto dal Comune con la Rap per lo smaltimento degli scarti vegetali (sfalci di potatura, fogliame...) presso il centro di compostaggio in funzione dal 20 settembre a Bellolampo, il settore Verde ha affidato ad un privato lo stesso servizio. Ad aggiudicarsi la gara, indetta con determinazione dirigenziale numero 375 del 22 novembre scorso, l’impresa "Palermo Recuperi" di Bologna Antonino & C. Sas.

Per lo stoccaggio e successivo smaltimento di rifiuti vegetali "presso impianto autorizzato per la ricezione, provenienti dalle attività di manutenzione del verde", il Comune sborserà 40 mila euro (compresa Iva al 10%): è quanto si legge nella determinazione dirigenziale di aggiudicazione (la numero 286 del 16 gennaio 2019), firmata dal responsabile del procedimento Giovanni Butera e dal capo area del settore Verde Domenico Musacchia.

Nella determinazione e anche nel capitolato d'oneri figura il codice che identifica i rifiuti (CER 20.02.01): ovvero verde e ramaglie, ma non la quantità da smaltire. Dato che però si può ricavare dai report della Rap sulla raccolta differenziata: 25 tonnellate al giorno. Questa è la media degli scarti vegetali prodotti quotidiamente dal settore Verde del Comune. Che sommata a quelli raccolti direttamente dalla Rap (5 tonnellate al giorno) rientra nella quantità prevista in ingresso per far funzionare la linea compostaggio (30 tonnellate). I "rifiuti verdi" sono un ottimo strutturante per aumentare la qualità del compost. Una vera e propria manna per l'impianto attivato dalla Rap lo scorso 20 settembre, che può trattare fino 30 mila tonnellate all'anno di organico (di cui 9 mila scarti vegetali).

Bellolampo torna a trattare l'organico, attivata la linea compost

Perché allora la necessità di individuare un privato per lo smaltimento di questi rifiuti? "La produzione di sfalci in città - risponde l'assessore Sergio Marino - è superiore rispetto alle capacità ricettive dell'impianto di compostaggio della Rap. Il compost deve essere bilanciato con l'umido, se il verde è in quantità eccessive viene troppo strutturato". I report della Rap però smentirebbero questa affermazione. "Anche se non me ne occupo io - precisa Marino - posso dire che quella bandita dal settore Verde è una gara a somministrazione. Evidentemente i dirigenti hanno ravvisato la necessità di ricorrere ad un privato. Tuttavia se la Rap può riceverlo tutto, ben venga. Glielo porteremo in via prioritaria". Per capirne di più, abbiamo provato pure a contattare telefonicamente il dirigente capo del settore Verde, Musacchia, ma senza esito.  

In base all'accordo con la Rap (in vigore sino al rinnovo del contratto di servizio) il Comune può beneficiare di uno sconto del 50% rispetto alle tariffe regionali per il conferimento dell'organico. Inoltre, aggiunge l'amministratore unico della società, Giuseppe Norata, "a Bellolampo, spazio permettendo, potrebbero essere stoccate tutte insieme anche 9 mila tonnellate di rifiuti verdi per poi inserirli gradualmente nella linea di compostaggio. Così da rispettare le quote di organico, 70%, e verde, 30%".

Secondo il consigliere comunale Antonino Randazzo (M5S), "in base ai dati della Rap, l'impianto di Bellolampo potrebbe gestire l'intera produzione di scarti vegetali della città". Ragion per cui ha annunciato che presenterà un'interrogazione. "E' assurdo - dice - disponiamo finalmente di una linea di compostaggio ed effettuiamo una procedura di gara l'esterno. L'assegnazione ai privati dello smaltimento dei rifiuti verdi aveva un senso fino a quando l'impianto di Bellolampo non era funzionate. Ma ora perché si continua? E' una scelta quanto meno discutibile".

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