Sistema Montante, pm presenta lista dei testimoni: 84 in tutto, ci sono 7 pentiti
Va avanti il processo nei confronti di sedici imputati accusati di avere fatto parte del sistema che vedeva a capo l'ex presidente degli industriali siciliani
C'è anche un assessore regionale e un ex ministro. Ma oltre a diversi politici, figurano pure giornalisti, magistrati, poliziotti, imprenditori. E perfino collaboratori di giustizia. Sono complessivamente 84 i testi citati dalla Procura di Caltanissetta nell'ambito del processo nei confronti di sedici imputati accusati di avere fatto parte del cosiddetto 'sistema Montante', che vedeva a capo l'ex presidente degli industriali siciliani. L'accusa, rappresentata in aula dal pm Maurizio Bonaccorso, ha citato, tra i testi, sette collaboratori giustizia.
Si tratta dei pentiti Antonino Giuffrè, Salvatore Ferraro, Aldo Riggi, Pietro Riggio, Salvatore Dario Di Francesco, Ciro Vara e Carmelo Barbieri. Che, come chiede l'accusa, dovranno riferire "sulla conoscenza dei rapporti intercorsi tra gli imprenditori Antonello Montante e Massimo Romano con appartenenti all'organizzazione criminale Cosa nostra".
Sotto processo ci sono il colonnello dei carabinieri Giuseppe D'Agata; il sindacalista Maurizio Bernava; gli imprenditori del settore sicurezza Andrea e Salvatore Calì; tre dipendenti di Montante: Rosetta Cangialosi, Carmela Giardina e Vincenzo Mistretta; il sottufficiale della polizia di Stato Salvatore Graceffa; il dirigente nazionale di Confindustria Carlo La Rotonda; il maggiore della guardia di finanza Ettore Orfanello; il luogotenente Mario Sanfilippo e il colonnello dei carabinieri Letterio Romeo, quest'ultimo accusato di aver distrutto una relazione di servizio su Montante.
La loro posizione è stata unificata a quella degli imputati che avevano chiesto il giudizio immediato, saltando così l'udienza preliminare: l'ex presidente del Senato Renato Schifani, il tributarista Angelo Cuva, l'ex direttore dell'Aisi Arturo Esposito e l'imprenditore Massimo Romano.
I difensori si sono opposti alla citazione dei collaboratori di giustizia perché "non attinenti" a loro parere. L'avvocato Giuseppe Panepinto, legale di Antonello Montante, ha annunciato che se il Tribunale, guidato da Francesco D'Arrigo dovesse ammettere i collaboratori di giustizia, a sua volta chiederà al Tribunale la citazione di Vincenzo Arnone, testimone di nozze di Montante, ritenuto vicino a Cosa nostra.
L'accusa ha anche citato, tra i testi, la dirigente della squadra mobile di Caltanissetta Marzia Giustolisi, oltre a diversi altri funzionari di polizia, della guardia di finanza, che hanno partecipato alle indagini preliminari, ma anche il colonnello Fabrizio Cappelletti, il dirigente della Mobile di Palermo Rodolfo Ruperti e l'ex questore di Caltanissetta Bruno Megale. E ancora: Alfonso Cicero, che è anche parte offesa e parte civile, oltre agli imprenditori Marco Venturi e Pietro Di Vincenzo.
Sul banco dei testimoni, la Procura ha chiamato a deporre anche il vicepresidente della Regione siciliana Gaetano Armao e l'ex ministro
Gianpiero D'Alia, oltre al giornalista Gianpiero Casagni. Il giudice D'Arrigo si è riservato di decidere sulle richieste di accusa e difesa e ha rinviato l'udienza al prossimo 29 aprile.