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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Giornata della cultura ebraica, Orlando: "Palermo città mediorientale in Europa"

Il sindaco è intervenuto alla cerimonia d'apertura che si è tenuta allo Steri: "Applicando lo ius soli siamo orgogliosi di essere Europei. Credo che la nostra città sia diventata nel mondo un punto di riferimento nell'accoglienza dei diversi"

"Palermo quest'anno è stata indicata come capofila, come Capitale italiana della Cultura Ebraica". Lo ha detto il sindaco Leoluca Orlando intervenendo stamattina allo Steri alla cerimonia di apertura della Giornata Europea della Cultura Ebraica, in corso di svolgimento in contemporanea in 35 Paesi Europei. "Questo porta me - ha continuato Orlando - come sindaco della città, ad esprimere gratitudine all'Unione delle comunità ebraiche italiane per questa scelta ma anche, al tempo stesso, a testimoniare come questa scelta è la conferma del cammino di una città che cerca di coniugare radici ed ali, di riprendersi dopo il terribile tempo del governo della mafia e di recuperare il valore delle diversità".

"Palermo non è una città europea - ha affermato Orlando - ma una città mediorientale in Europa e, applicando lo ius soli, siamo orgogliosi di essere Europei. Palermo é Istanbul, Gerusalemme, Beirut: Istanbul, Gerusalemme e Beirut con il tram ed il wi-fi. Tutto questo passa attraverso il dialogo, la cultura dell'accoglienza, la coabitazione, la convivenza dei diversi. Io credo che oggi, finalmente, Palermo sia diventata nel mondo, un punto di riferimento nell'accoglienza dei diversi. E, tra i diversi, certamente, la cultura ebraica è una tessera preziosa del mosaico Palermo, la cui cornice è garanzia di armonia e rispetto di ogni persona umana".

Una sinagoga a Palermo dopo 500 anni

Presenti anche tra gli altri, in rappresentanza dell'Amministrazione, gli assessori alla Rigenerazione Urbanistica e Urbana, Emilio Arcuri ed alla Cultura, Andrea Cusumano. "Sono veramente orgoglioso di potere esprimere gratitudine all'Ucei - ha detto ancora Orlando - ma al tempo stesso, questa è la conferma di un cammino che viene ulteriormente rafforzato dalla prevista apertura di una Sinagoga a Palermo, grazie alla disponibilità dell' Arcivescovo della città, che non farà mancare il proprio contributo per la riapertura e la definizione strutturale di questo luogo di culto. E', al tempo stesso, anche un modo per dire, in sintesi, che noi vogliamo coniugare radici ed ali e le nostre radici precedono il 1492: quell'anno terribile nel quale moriva Lorenzo il Magnifico, un Italiano scopriva l'America e i Reali di Spagna cacciavano Ebrei e Musulmani, trasformando il Mediterraneo - che era una sorta di oceano del mondo di quel tempo - in un lago di conflitti e di periferia. Vogliamo recuperare questa armonia tra i diversi - ha concluso - e, da questo punto di vista, non possiamo fare a meno della presenza della Cultura ebraica, che non è soltanto passato, ma anche innovazione e futuro. Per questa ragione, nel prossimo mese di ottobre, insieme con l'Università degli Studi, parleremo del contributo di innovazione della cultura ebraica. Radici ed ali".

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