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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Un palermitano al Quirinale? Renzi lancia Mattarella Presidente della Repubblica

Il Premier in pressing sulle forze politiche, ma c'è da superare lo scoglio Berlusconi che non vede di buon occhio l'ex democristiano per via della sua "origine culturale" sinistro-cattolica. Figlio di Bernardo e fratello minore di Piersanti, dal 2011 è giudice costituzionale

Un palermitano al Quirinale? Renzi punta tutto su Sergio Mattarella come prossimo Presidente della Repubblica dopo l'addio di Napolitano. Ieri si è tenuta una girandola di incontri, in attesa che oggi si apra ufficialmente alle 15 la partita in Parlamento. Anche se la giornata decisiva sarà sabato, quando dalla quarta votazione servirà solo la maggioranza assoluta dell'Assemblea, tanto che oggi e domani Pd, FI e centristi sono decisi a votare scheda bianca. (GUARDA VIDEO)

Il Premier ieri avrebbe provato a convincere Berlusconi sul palermitano ex Dc e attuale giudice della Consulta, che piace alla minoranza del Pd ma su cui il Cavaliere è perplesso, a causa della comune origine culturale di Mattarella (sinistra cattolica) con Oscar Luigi Scalfaro, il presidente che Berlusconi considera la sua bestia nera degli anni '90. Più volte ministro, dal 2011 è giudice costituzionale di nomina parlamentare.

Vi sarebbe invece una saldatura tra il Cavaliere e i bersaniani-dalemiani su Giuliano Amato considerato in grado, una volta al Quirinale, di tenere testa a Renzi. Sarebbe però il premier a porre un veto, considerando anche la scarsa popolarità di Amato presso l'opinione pubblica.

Sergio Mattarella è figlio di Bernardo, politico democristiano più volte ministro tra gli anni cinquanta e sessanta, e fratello minore di Piersanti, che nel 1980 fu assassinato da Cosa nostra mentre era presidente della Regione Siciliana. Da giovane ha militato tra le file della Gioventù Studentesca di Azione Cattolica e della Fuci (federazione universitaria cattolica) ed è poi stato docente di Diritto parlamentare all'Università di Palermo.

Nel corso della XII Legislatura Mattarella fu relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale della Camera e del Senato che, recependo l'esito del referendum del 1993, introducevano una preponderante componente maggioritaria. La legge Mattarella, giornalisticamente nota anche con l'appellativo di "Mattarellum" che le fu dato dal politologo Giovanni Sartori, fu impiegata per le elezioni politiche del 1994, del 1996 e del 2001.

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