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Anniversario della Corte dei Conti, Miccichè attacca: "Io non invitato... Cancelleri in prima fila"

Il presidente dell'Ars risponde alle critiche e rilancia: "Già da venti giorni sapevo di non essere stato invitato. Il motivo? Chiedetelo a loro”

Mentre a Roma i partiti tentano l'ultimo accordo per rispondere all'invito del presidente della Repubblica e formare un governo, il Capo dello Sttao arriva a Palermo per partecipare alla cerimonia per i 70 anni della Corte dei conti. Ad accoglierlo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il presidente della Regione Nello Musumeci, il prefetto Antonello De Miro e molte autorità. Non c'era invece il presidente dell'Ars, Gianfranco Miccichè. L'assenza del numero uno di Sala d'Ercole non è passata inosservata e lo stesso Miccichè, dopo qualche ora dell'evento, rilascia una dichiarazione tramite comunicato stampa per fugare ogni polemica. O quasi. “Assolutamente nessuna polemica - si legge - nei confronti della Corte dei conti. Già da venti giorni sapevo di non essere stato invitato alla cerimonia per festeggiare i 70 anni della istituzione della Corte dei Conti in Sicilia. Il motivo? Chiedetelo a loro”.

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Se però la nota prosegue definendo "immotivate" le polemiche sull'assenza di Miccichè, prosegue con toni che proprio distesi non sembrano: 
“Mi dispiace soltanto che la Corte dei conti pur sapendo che la presidenza dell’Ars non fosse stata invitata, abbia fatto sedere in prima fila
Giancarlo Cancelleri. Sulla mia assenza di questa mattina, già ieri sera avevo avvertito il Quirinale chiedendo di scusarmi, per la mia assenza, con il presidente Mattarella, che spero di incontrare in altre occasioni. Tutto normale, dunque, nessuna polemica”.

A stretto giro la replica di Maurizio Graffeo, presidente della Sezione di controllo della Corte dei conti. "In merito alle dichiarazioni attribuite all'onorevole Miccichè circa la sua assenza alla celebrazione del 70esimo anniversario della Corte dei conti in Sicilia - si legge in una nota - la Corte dei Conti precisa che il presidente dell'Assemblea regionale siciliana è stato tempestivamente invitato a partecipare all'evento. Il disguido lamentato non può dunque che essere stato originato da un mero equivoco - dice Graffeo - In tal senso, la Corte dei conti ribadisce il massimo rispetto per tutte le autorità rappresentative dei cittadini".

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