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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Antenne 5G, s’infiamma lo scontro: botta e risposta tra il sindaco e Gelarda

Orlando all'esponente del Carroccio: "Ha la memoria corta, gara assegnazione frequenze sotto Governo a trazione leghista". Il consigliere comunale: "No, delibera Agcom sotto il Governo Gentiloni". Sabrina Figuccia si difende dalle accuse di allarmismo

Botta e risposta sulle antenne 5G. La discussione che da giorni anima il dibattito politico ha portato allo scontro, a suon di comunicati stampa, tra il sindaco Leoluca Orlando e il consigliere della Lega Igor Gelarda. Proprio ieri l’assessore alle attività produttive Leopoldo Piampiano ha chiarito quale fosse la situazione in città: sono 35 gli impianti autorizzati ma non ancora entrati in funzione. Per altre 21 richieste avanzate dalle compagnie telefoniche l’Arpa ha dato parere negativo.

"Il giovane consigliere Gelarda ha la memoria corta, anzi cortissima, oppure fa finta - dice il sindaco Orlando - di non sapere che è stato sotto il Governo a trazione leghista che a ottobre del 2018 si è svolta la gara per l'assegnazione delle frequenze del 5G. Forse allora il suo partito dava la priorità agli incassi rispetto alla salute dei cittadini? Non vorrei che fosse un vizio malcelato. Stia tranquillo il consigliere e tutti coloro che oggi cercano di alimentare psicosi e paure di ogni tipo nascondendo le proprie responsabilità: a Palermo nessun impianto 5G sarà attivato fin quando chi ha la competenza e l'autorità per farlo non dirà che non ci sono rischi per la salute. Nel frattempo il Comune agisce con rispetto della legge e delle procedure. Se una o più aziende che hanno vinto la gara bandita dal governo leghista chiedono di installare antenne pur sapendo che al momento non possono accenderle, è loro diritto farlo ed è un dovere del Comune, sentita l'Agenzia regionale per l'ambiente, valutare quelle richieste. Se non lo facessimo - conclude - esporremmo l'Amministrazione e i cittadini ai costi di contenziosi giudiziari che non c'è motivo di instaurare".

L’esponente del Carroccio respinge le accuse al mittente e spiega di avere avanzato una richiesta, insieme ad alcuni cittadini, di accesso agli atti con il supporto dell’avvocato Giuseppe Cannizzo: "Non sono io ad avere la memoria corta sul 5G ma il Sindaco. La delibera della Agcom per la procedura e l'assegnazione delle frequenze 5G in Italia è dell'8 maggio del 2018. In quel periodo - precisa allegando un link - il primo ministro era Paolo Gentiloni, che apparteneva all’area politica del sindaco Orlando. Il problema che abbiamo posto è diverso. In questo momento non siamo entrati nel merito del pericolo o meno che la tecnologia 5G possa avere sulla salute dei cittadini, di questo se ne sta occupando la comunità scientifica. Noi abbiamo chiesto all’Amministrazione solo un po' di trasparenza. Il Sindaco aveva dichiarato che voleva attenersi al principio di precauzione aggiungendo: ‘Senza fughe in avanti né sul fronte delle autorizzazioni né sul quello dei dinieghi. Scoprire invece che il Comune ha autorizzato l'installazione di ben 35 antenne sulle teste dei palermitani ci dà fastidio. In Consiglio abbiamo chiesto quello che avrebbe dovuto fare l’assessore Piampiano e non ha fatto: una pianificazione urbanistica e territoriale degli impianti con tecnologia 5G, per evitare di trovarci antenne autorizzate, anche se non in funzione, ovunque sui tetti di Palermo, senza saperlo".

E si difende anche il consigliere comunale dell’Udc Sabrina Figuccia, che non vuole essere accusata di volere creare allarmismo: "Stando tutti i giorni in giro tra i miei concittadini, ascolto tutte le sensibilità della gente. In particolare in questo periodo durante il quale la pandemia Covid ha cambiato le nostre abitudini, l'attenzione e le perplessità vengono rivolte verso i nuovi impianti 5G. E mentre il sindaco Orlando mi accusa di creare allarmismi, io rispondo dandogli dell’irresponsabile. Sì, perché è da irresponsabili essere così superficiali su un tema delicato come questo. Già da 40 anni Orlando fa subire ad i palermitani i rischi derivanti dalla discarica di Bellolampo, non vorrei trovarmi tra qualche tempo a dover dire: ‘Lo avevo detto’".

In aiuto della sorella è intervenuto anche Vincenzo Figuccia, deputato all’Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia che annuncia una conferenza stampa all'Ars: "La querelle politica che sta vedendo protagonista il sindaco Orlando lo fa scadere in un certo pressappochismo sulla questione delle antenne 5G. L’atteggiamento liquidatorio e censurante nei confronti di alcuni consiglieri comunali che hanno legittimamente sollevato la questione, fa emergere un certo dispotismo contrario a quella democraticità da sempre rivendicata dal primo cittadino. Quella di autorizzare l'istallazione degli impianti è una decisione scellerata e inammissibile che vedrebbe una proliferazione di antenne in città".

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