rotate-mobile
Politica

La sanità costa meno, ma le Asp pagano in ritardo i fornitori: Palermo maglia nera

Il costo del personale è diminuito del 3,09 per cento tra il 2013 e il 2017

La sanità siciliana costa meno, ma paga i fornitori in ritardo. Le spese per il personale e i servizi hanno beneficiato di un consistente piano di rientro, ma soffrono i fornitori costretti ad aspettare tempi lunghi: il 30 per cento dei pagamenti è stato effettuato oltre i termini previsti. I ritardi maggiori a Messina e Palermo. "Il referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali relativa all'esercizio 2017
presentato dalla Corte dei Conti - dice il Centro Pio La Torre - afferma in estrema sintesi che calano i debiti verso i fornitori, anche se gli oneri per interessi per ritardati pagamenti restano elevati, diminuisce il ricorso alle anticipazioni di tesoreria, ma aumentano le disponibilità liquide a fine esercizio, segno di una limitata fluidità nelle procedure di pagamento".

"La Regione che è stata oggetto di un piano di rientro e di risanamento - sottolinea l'economista Franco Garufi - , ha acquisito nel 2018 un finanziamento di poco più di 9 miliardi di euro con un incremento dello 0,69 per cento sul 2017 e con un'aliquota di compartecipazione fissata dal 2009 nella misura del 49,11 per cento del suo fabbisogno sanitario".

ll costo del personale in Sicilia è diminuito del 3,09 per cento tra il 2013 e il 2017 passando da 2.780.697 milioni di euro a 2.694. 720. Il rapporto percentuale tra costo del personale e spesa totale è pari al 30,07 per cento collocando l'isola grosso modo nella media nazionale. L'incidenza della spesa pro-capite sul Pil regionale è pari al 10,3 per cento a fronte della media italiana del 6,6 per cento. Diminuisce del 3,7 per cento il valore nazionale del ticket fisso per ricetta pagato dagli assistiti.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La sanità costa meno, ma le Asp pagano in ritardo i fornitori: Palermo maglia nera

PalermoToday è in caricamento