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Le Sardine contro la nomina di Samonà ai Beni culturali: "Sicilia e Lega non possono stare insieme"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

La storia e la cultura della nostra isola sono il risultato di una preziosa mescolanza di culture e  razze che l'hanno attraversata nel tempo, generando bellezza e ricchezza culturale in ogni ambito: artistico, letterario, architettonico, gastronomico. La nostra isola è un insieme di storie, sapori e colori venuti da lontano che hanno generato la nostra identità. Una identità fatta di ospitalità e accoglienza, incontro e scambio reciproco. Valori non in vendita, non cedibili, non trattabili.

Oggi il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha tradito quei valori, ha svenduto la dignità di una storia e di un popolo e lo ha fatto per miseri calcoli politici. La Lega al governo della Sicilia è un ossimoro inaccettabile. La Sicilia e la Lega non possono stare insieme. La Lega non è cambiata, non ha mai messo da parte quell'insopportabile e cialtronesco disprezzo per i meridionali, considerati una palla al piede, qualcosa da cui sganciare il Paese, qualcosa da spogliare di risorse da destinare al nord, quel nord che si è sviluppato e ha prosperato grazie anche al sudore e alla fatica di milioni di meridionali. La Sicilia è una terra dalla splendida antichità, è fiera di quello splendore, ma è anche una terra che vuole guardare avanti, ne ha bisogno. Ha bisogno di un governo serio, di persone illuminate come era il dottor Sebastiano Tusa, che tanto prestigio ha dato all'assessorato ai Beni Culturali. Prestigio che la Regione Sicilia, con la scelta fatta, ha offeso, ha umiliato per infimi giochi di potere. La Sicilia non ha certo bisogno di ritornare indietro, di voltarsi verso un passato tetro, non ha bisogno della Lega, dei leghisti e di uomini come Alberto Samonà, che oltraggiano l'antifascismo e la Costituzione che dall'antifascismo deriva e alla quale anche le istituzioni siciliane devono prestare obbedienza.

Non ha bisogno di uomini come Samonà, delle sue proposte fasciste, dei suoi insulti al presidente Mattarella e dei suoi elogi al Ventennio e a personalità nere ed eversive come Stefano Delle Chiaie. Il presidente Musumeci risponde alla critiche parlando di democrazia e insultando il dissenso, dimenticando che il suo neo assessore ha reso omaggio a un personaggio eversivo che la democrazia ha cercato di distruggerla. Se il presidente Musumeci ha nostalgia di epoche oscure, se pensa di svendere la Sicilia a poteri di cui questa terra deve liberarsi una volta per tutte, sappia allora che noi non cederemo di un millimetro e che faremo appello a tutte le donne e gli uomini siciliani che non possono accettare una Sicilia con lo sguardo all'indietro consegnata nelle mani di chi la disprezza. In attesa di tornare in piazza, faremo tutto il possibile per urlare il nostro no al fascioleghismo siciliano! #LaSiciliaNonSiLega

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