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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Filoramo all'attacco: "A Palermo lo sport è solo roba per ricchi"

Intervista al consigliere comunale del Partito democratico che parla di tutto a PalermoToday. Dalla questione precari all'emergenza rifiuti. Fino al tema pedonalizzazioni. Proprio lui che pochi giorni fa ha "stoppato" le deroghe per i privilegiati...

Un'avventura iniziata sedici anni e mezzo fa. Rosario Filoramo, consigliere comunale del Partito democratico, 50 anni tondi, è una figura storica del centrosinistra palermitano. Per lui, che una settimana fa ha stoppato la deroga prevista per i consiglieri di "passaggio" nelle isole pedonali, sono giorni caldi. Intervistato da PalermoToday Filoramo parla di presente, passato e futuro. Dai prossimi orizzonti agli inizi della carriera. Ovvero da quel lontano 1997...

"Stiamo parlando di una vita fa, praticamente. Sono infatti consigliere comunale dal 1997. Avevo 34 anni, ovvero quattro mandati fa. Ero nelle liste del Pds, poi Ds, adesso PdHo fatto tutta la trafila nelle organizzazioni giovanili del Partito comunista, poi sono stato consigliere nazionale di Arci Servizio Civile e ho collaborato anche con lo sport, con un incarico nella Uisp".

Tanti anni in sella. Ormai conosce Palermo a memoria...
"E' vero, anche se in ogni caso questa sarà la mia ultima consiliatura. Penso di avere fatto il mio tempo, serve una ventata di novità, è giusto così. Però da qui alla fine mancano ancora tre anni. Spero di allacciare un discorso utile con la città, di fare tornare la gente ad appassionarsi alla vita politica".

Volendo alzare l'asticella, qual è il prossimo passo?
"La questione che mi preme più è l'emergenza occupazione. Facciamo lavorare subito 20 mila persone, cambiamo l'impronta radicale della città. Serve un managment nuovo. Il riferimento è ai problemi dell'acqua, dei rifiuti in primis. C'è una classe dirigente da cambiare. Spero adesso che Orlando riesca a far funzionare la Rap alle condizioni che lui si augura. Se dovesse fallire questa prospettiva sarebbe un dramma, perché 2.700 persone rischierebbero di perdere il lavoro".

Una vita spesa tra affari istituzionali e urbanistica. Ma anche sport. Ecco, dopo il flop della candidatura a capitale della cultura, Palermo ci prova proprio con lo sport. E' un'operazione fattibile per la città?
"Mi viene il voltastomaco. Che c'entra Palermo con questa candidatura? Che vantaggi potrebbe trarne? Non c'è prestigio, non c'è un premio. E' qualcosa che non vale nulla, produce solo dei costi. Insomma, è un sottoprodotto. Ben diversa era la questione della candidatura alla cultura. Ma poi vi sembra corretto parlare di capitale? E' solo un imbroglio per la gente. Noi dobbiamo tendere a diventare una città normale. L'amministrazione comunale ritiri la candidatura. Anche perché nel frattempo gli impianti chiudono e i costi si alzano. Il Palasport, solo per fare un esempio, pochi giorni fa è andato a fuoco, là dentro vivono i clochard. Quindi, di che parliamo?"

I costi nello stesso tempo restano alti. Anzi, c'è una delibera che aspetta solo il "sì" del Consiglio comunale per l'aumento delle tariffe degli impianti sportivi...
"Sì, e serve che l'amministrazione comunale faccia subito un passo indietro. Le nuove tariffe non sono congrue al servizio che offrono le strutture sportive. Il Comune non sostiene assolutamente lo sport. Basti ricordare che la piscina è abbandonata al suo destino. E allora non è un caso se la disciplina più praticata adesso è la corsa, proprio perché ha un accesso popolare e basta appena un paio di scarpe. In questo momento solo i circoli non sentono la crisi. Ma le persone "normali" non possono fare più sport. Sta diventando solo una roba per ricchi".

Una novità introdotta recentemente dal Comune è quella che riguarda le isole pedonali. C'è chi ha apprezzato, e chi invece ha manifestato aperto dissenso.
"Io dico: andiamo avanti, non interrompiamole. Stiamo attraversando una fase sperimentale, che procede bene. Ora però irrobustiamo gli interventi pubblici a favore delle isole. Con qualche accorgimento. Per esempio via Roma non è adeguata. E' troppo larga e la gente si disperde. E poi penso a via Maqueda. Qui andava migliorata l'illuminazione, non c'era bisogno di farlo in via Ruggero Settimo. Una considerazione va fatta su piazza San Domenico: c'è stato un impatto negativo per i commercianti. Vanno aiutati con delle agevolazioni. C'è la crisi, la gente si ribella. Viviamo un periodo particolare".

Intanto dopo le polemiche che lei stesso ha lanciato niente privilegi per i consiglieri comunali...
"C'era questa assurda deroga prevista da un provvedimento del sindaco che permetteva agli eletti di Sala delle Lapidi di circolare liberamente in auto in barba all'isola pedonale. Si è trattato di un errore micidiale. Orlando mi ha perfino dato del falso. Poi per fortuna l'amministrazione ha fatto un passo indietro. Era insopportabile vedere i consiglieri sfrecciare in un'isola pedonale. Una deroga che mi lasciava il retrogusto amaro...“

Qual è il grande sogno di Rosario Filoramo?
"Io vado in bici e forse per questo mi auguro quanto prima la realizzazione di una grande rete di trasporto pubblico. Una città pedonale con le piste ciclabili. E poi, non meno importante, l'avvio di una seria raccolta differenziata. Questa è una mia vecchia battaglia. I palermitani devono essere migliori di quelli che finora sono stati i dirigenti. Spero che la città si liberi dalla spazzatura entro la fine del mio mandato, che è datato 2017".

E dal 2017 addio politica?
"No. Ho detto che non mi candiderò al Comune, ma non abbandonerò questo mondo. Continuerò a lavorare in questo ambiente. La politica è una malattia che non va più via. Mi piace ascoltare la gente e risolvere i problemi. Ho ancora tanti sogni e  voglio realizzarli".

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