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“Rivoluzione” dei dirigenti al Comune, il collegio dei geometri: “Trionfalismi fuori luogo”

Il presidente Carmelo Garofalo boccia la riorganizzazione degli uffici e punta il dito contro la gestione della città

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

“La riorganizzazione della macchina comunale, che l’amministrazione in carica ha definito rivoluzionaria, non va dritta al cuore dei problemi : tagliare il numero dei dirigenti non è una soluzione rispetto ai disagi provocati dalle lungaggini burocratiche così come non lo è la riduzione delle aree di competenza”: la valutazione negativa sulle novità approvate dalla Giunta porta la firma di Carmelo Garofalo, presidente del Collegio dei Geometri e Geometri laureati della provincia di Palermo che, in diverse occasioni, aveva chiesto al sindaco Leoluca Orlando di incrementare il numero di unità tecniche in posizioni apicali nei vari uffici, con particolare attenzione rivolta all’Edilizia privata. “I toni trionfalistici utilizzati dall’attuale Giunta nel descrivere l’improbabile rinascita della città - afferma il presidente - stridono con l’imbarazzante posizionamento nella classifica della qualità della vita nei centri urbani stilata attraverso gli esiti di una ricerca condotta da Confcooperative e Censis: apprendere che Palermo è alla stregua, se non peggio, di Sofia e Bucarest in termini di servizi, trasporto pubblico urbano, condizione di strade ed edifici e raccolta dei rifiuti è davvero umiliante, e provoca un naturale rimpianto per ciò che, in tempi ormai passati, il primo cittadino Leoluca Orlando ha rappresentato il territorio”. “Gli uffici comunali – sottolinea Garofalo – erogano prestazioni di elevata qualità solo se dirigenti e funzionari con le adeguate competenze vengono destinati alle postazioni giuste: non si può prescindere da una simile necessità”. “Il sindaco – è l’invito di Garofalo – torni a occuparsi degli innumerevoli disagi che rendono impossibile la vita dei palermitani e che rappresentano anche un pessimo spot per le moltitudini di turisti che, malgrado l’innegabile disfunzionalità dei servizi disponibili, continuano a visitare la città per la sua incomparabile bellezza”.

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