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Rifiuti, ok del Consiglio alla Tari: la lotta all'evasione evita l'aumento delle tariffe

Sale da 118 a 122 milioni il costo del servizio, ma le aliquote restano invariate. I contribuenti dovranno versare la prima rata entro il 30 aprile. Scovati 850 mila metri quadrati non dichiarati. Tanti "furbetti" e poca differenziata: ecco perché la tassa è ancora alta

Il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti aumenta (da 118 a 122 milioni di euro), ma le tariffe per i contribuenti rimangono invariate. Anzi subiscono un impercettibile sconto. E' questo il succo della delibera Tari - la tassa comunale sull'immondizia - approvata dal Consiglio comunale nella seduta di ieri sera. Il via libera all'atto è arrivato con una maggioranza risicata: su 28 presenti, 20 sono stati i favorevoli, 3 i contrari e 5 gli astenuti. Malgrado il sindaco Leoluca Orlando abbia "invitato" con un sms i suoi alla presenza in Aula, la seduta si è aperta grazie ai consiglieri di minoranza. Questo il dato politico, che però passa in secondo piano rispetto ai contenuti della delibera.

Com'è stato possibile "bloccare" le aliquote, a fronte di un aumento del gettito di 4 milioni di euro? Grazie ai risultati della lotta all'evasione. Il personale del Comune ha infatti scovato 850 mila metri quadrati non dichiarati. Si tratta di contribuenti completamente sconosciuti. La punta dell'iceberg di un fenomeno, che comunque resta molto diffuso in città. Tutto ciò pesa sulle tasche dei contribuenti onesti, ai quali adesso verrà recapitato entro il 30 aprile l'acconto Tari. Il saldo invece potrà essere versato entro il 31 ottobre prossimo. C'è anche la possibilità di pagare tutto in un'unica rata entro la prima scadenza. 

Nel dettaglio, i 122 milioni che dovrebbero essere incassati attraverso la Tari verranno così suddivisi: 108 milioni alla Rap, l'azienda d'igiene urbana; 4 milioni a Palermo Ambiente, la società d'ambito; 10 milioni di Iva. Ai contribuenti in questo 2017 cambia poco in realazione allo scorso anno. Per le utenze domestiche le riduzioni oscillano da -0,01% a -0,74%: ovvero un risparmio massimo di poco più di 2 euro. Un esempio: una famiglia con quattro componenti che abita in un appartamento di 100 metri quadrati pagherà 316,486 euro (-1,3 euro rispetto al 2016). Per le attività commerciali invece si registra un -0,40%: un risparmio di pochi spiccioli.

I palermitani - quelli che pagano! - restano "incollati" sostanzialmente alle stesse tariffe. Tariffe gravate dai tanti "furbetti" non ancora scovati, da bassi livelli di raccolta differenziata (13%), dalla mancata istituzione delle isole ecologiche (peraltro previste da una delibera del Consiglio del 2013) da parte della Rap e da un'organizzazione della stessa azienda che non sembra decollare. Il costo del servizio resta alto sia perché la Rap deve fronteggiare aumenti legati ai contratti di lavoro collettivo sia perché il Comune ha impegnato più risorse per il personale incaricato della lotta all'evasione. 

"Complessivamente - afferma Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia - il giudizio sul servizio è negativo. La qualità della raccolta è scadente rispetto a quanto costa. Basta farsi un giro nelle periferie cittadine per accorgersene. La differenziata non decolla. Una gestione più oculata avrebbe potuto far scendere le tariffe del 20%, ma poco o nulla si è fatto".

Il consigliere Filippo Occhipinti, rientrato tra i ranghi orlandiani (sarà candidato nella lista Sinistra Comune), invece vede il bicchiere mezzo pieno: "E' stata evitata una richiesta di aumento del costo del servizio da parte della Rap che avrebbe comportato una maggiore tassazione per i cittadini". "Un sovracosto - conclude Pierpaolo La Commare, vicecapogruppo Mov139 - compensato dall'aumento del gettito ottenuto con la lotta all'evasione".

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