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Caos rifiuti, il ministro Provenzano: "Serve piano per spezzare legami con imprese criminali"

Il titolare della delega al Sud ha partecipato a una videoconferenza del Centro studi Pio La Torre. Tra i temi toccati anche quello della sanità: "Inaccettabile avere cittadini di serie A e B a seconda della regione di provenienza"

"Con la ministra Lamorgese stiamo lavorando per potenziare gli strumenti contro racket e usura, è una grande battaglia per la libertà di impresa nei nostri territori. Ma occorre anche puntare a un piano integrale dei rifiuti per spezzare i legami opachi che ci sono stati con le imprese criminali che hanno fatto troppi affari sulla pelle del Sud". A dirlo è stato il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, intervenendo a una videoconferenza che rientra in un progetto educativo antimafia e antiviolenza del Centro studi Pio La Torre di Palermo, in risposta a una sollecitazione sul rischio che le diseguaglianze presenti nella società possano rappresentare un vantaggio per le mafie.  

Il ministro ha però toccato anche un altro tema "caldo" quello della sanità. Un settore che per l'esponente del governo Conte è stato "duramente colpito da un lungo processo di disinvestimenti, con un divario inaccettabile che ha comportato avere cittadini di serie A e B a seconda della regione di provenienza, questo anche per il frutto di un eccesso di regionalismo e il prevalere di interessi particolari che hanno reso meno efficiente il nostro sistema". 

L'incontro ha visto la partecipazione di altri tre relatori: la docente del liceo Vittorio Emanuele di Palermo, Annalisa Cannata, Franco Garufi, del centro La Torre e il sociologo e docente Luiss di Roma, Antonio La Spina. "Sono state oltre 600 le scuole collegate in videoconferenza da Nord a Sud Italia, con migliaia di studenti anche delle case circondariali", ha detto il presidente del centro, Vito Lo Monaco.

"Come governo siamo stati accusati di essere meridionalisti, come se questa fosse un'offesa - ha aggiunto Provenzano -, io ne sono fiero. Non è solo la rivendicazione di qualcosa, quanto l'idea di liberare il potenziale che c'è al Sud, solo così possiamo contribuire allo sviluppo del Paese. Voglio dirlo agli studenti: questa pandemia non è il cigno nero, ma rivela alcune dinamiche già presenti nella nostra società, se il mondo si è guastato è perchè le disuguaglianze avevano superato la soglia dello scandalo".

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