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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Ricavi in picchiata e costi alle stelle, per la Rap perdita di 6,3 milioni nel primo semestre 2018

Lo squilibrio dei conti "rischia di compromettere il mantenimento delle condizioni per la continuità aziendale e l'erogazione dei servizi pubblici affidati". Così la burocrazia comunale dopo aver analizzato la relazione della società d'igiene ambientale. Il caso degli straordinari in aumento del 1.000%

La Rap chiude il primo semestre del 2018 con una perdita d'esercizio di 6,3 milioni di euro. E' quanto emerge dalla relazione economico-finanziaria e patrimoniale dell'azienda d'igiene ambientale, passata al setaccio dal servizio programmazione e controllo degli organismi partecipati del Comune. Il dirigente Sergio Maneri - che ha effetuato il cosidetto controllo concomitante - mette nero su bianco tutte le criticità della gestione societaria.

Che la Rap non goda di buona salute è storia nota. Dalle carte si capisce dove e come nasce lo squilibio che "rischia di compromettere il mantenimento delle condizioni per la continuità aziendale e l'erogazione dei servizi pubblici affidati". Innanzitutto, la Tari non copre i costi aziendali. E nello specifico, la fissazione del coefficiente di produttività al 6,70% incide negativamente sul "mantenimento dell'equilibrio economico-finziario, che risulta in atto concretamente compromesso".

Per uscire fuori dall'emergenza, urge una rimodulazione del contratto di servizio. Con interventi per riallineare i ricavi, "correggere" valore e costo della produzione. Il dato che salta maggiormente all'occhio è quello del lavoro straordinario. Dai 100mila euro di previsione si è passati a 1,025 milioni: ovvero 925mila euro in più (+1001,9%). Un conto salatissimo dovuto, a quanto pare, alla mancanza di personale: nel 2013 aveva 2.450 dipendenti, oggi 1.980. Che sa di beffa perché, malgrado il ricorso allo straordinario, non si è riuscita a garantire la pulizia della città.

Altre grane. Il valore della produzione registra uno scostamento di 11 milioni, mentre la Rap fa fatica a generare profitti. Dalla relazione semestrale, infatti, si rilevano minori ricavi dalla raccolta differenziata (-164mila euro), dallo smaltimento di terzi in discarica (-95%) in quanto i Comuni della provincia non conferiscono più a Bellolampo, dalla manutenzione stradale (-30%). In quest'ultimo caso, dei 9 milioni di metri quadrati di strade cittadine, ce ne sono 600mila all'anno che andrebbero riasfaltate. Nel contratto di servizio però ne sono previsti 400mila metri quadri: ebbene, in in sei mesi la Rap ne ha rifatti solo 74mila.

"L'analisi degli scostamenti - scrive il dirigente Maneri - fa emergere la sostanziale incapacità della società a eseguire quanto previsto nel contratto di servizio. Si rappresenta all'amministrazione attiva che appare improcrastinabile il processo di revisione delle competenze assegnare alla società, attesa la sostanziale incapacità dell'azienda di realizzare quanto previsto, anche alla luce dei debiti fuoti bilancio generate da sentenze sfavorevoli all'ente per gli infortuni cagionati dal cattivo stato delle strade cittadine". Altra "spia in rosso" è il Trattamento meccanico biologico dei rifiuti (-3,8 milioni), che non figura nel contratto di servizio e costa 10 milioni all'anno. "Si ritiene necessario - conclude Maneri - intervenire con immediatezza al fine di salvaguardare l'equilibrio economico dell'azienda". Un campanello d'allarme, l'ennesimo, indirizzato a Giunta (e Consiglio) per salvare la Rap.

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