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Bellolampo, l'impianto è a rischio chiusura: vertice a Roma per evitare lo stop

L'impianto Tmb non è ancora in funzione e il sito, secondo quanto prevede la normativa, deve chiudere. Di fatto la discarica è aperta per le ordinanze emesse dal sindaco Leoluca Orlando. Si tratta però di provvedimenti "urgenti adottati in via straordinaria" e che non possono essere riproposti

Una corsa contro il tempo e tra i meandri della burocrazia per evitare che il 2016 dei palermitani si apra con una nuova, e in parte annunciata, emergenza rifiuti. Ecco cosa attende Regione e Comune per scongiurare la chiusura della discarica di Bellolampo.  Il sito rischia lo stop già venerdì. "Colpa" della mancata attivazione dell'impianto di trattamento meccanico biologico, il cosidetto Tmb, quello che consente di separare i rifiuti solidi da quelli umidi, diminuendo così la quota di immondizia da destinare in discarica.

Di fatto la discarica è rimasta aperta in virtù delle ordinanze emesse dal sindaco Leoluca Orlando. Si tratta però di provvedimenti "urgenti adottati in via straordinaria" e che non possono essere riproposti per più di tre volte. Nelle prossime ore l'assessore all'Energia della Regione Siciliana, Vania Contrafatto, sarà a Roma per trovare una soluzione che consenta di non chiudere l'impanto con i rappresentanti del ministero dell'Ambiente.

LEGGI ANCHE: La Rap prende in consegna l'impianto di Tmb di Bellolampo

LE REAZIONI

MICELI (PD) - "Palermo rischia una nuova emergenza rifiuti per l'incapacità di Orlando e dei vertici della Rap, da lui nominati, di mettere in sicurezza e a norma la discarica di Bellolampo" . E' la presa di posizione di Carmelo Miceli, segretario provinciale del Partito Democratico. "La verità  - dice - è che il passaggio da Amia a Rap è stata solo un'operazione di maquillage, che ha lasciato intatte criticità e difficoltà ma che è costata ai cittadini milioni di euro, pagati con la Tari. Gli enti di controllo hanno messo nero su bianco che la situazione è talmente critica da poter comportare addirittura l'inizio di una procedura di infrazione da parte della Ue: l'avvio in ritardo del Tmb, costruito dalla Regione secondo un progetto condiviso con i tecnici Amia, oggi Rap, il mancato avvio dell'iter per l'impianto di smaltimento del percolato, le criticità sull'abbancamento sono sintomo di una gestione disattenta della discarica che adesso rischia di avere conseguenze catastrofiche su Palermo". "È evidente - conclude il segretario dei Dem - che una metropoli come Palermo non può continuare ad essere ostaggio di chi ha l'incubo di essere il candidato giusto per tutte le campagne elettorali che verranno, siano esse amministrative, per la città metropolitana, regionali o nazionali. Palermo non può pagare le conseguenze dell'azione scriteriata e irresponsabile di chi, dinanzi ai problemi dei cittadini, immagina sia sufficiente convocare conferenze stampa per gridare allo scandalo e scaricare la proprie responsabilità su altri".

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