Ricostituzione del Partito fascista, Procura chiede processo per due palermitani
Rinvio a giudizio per i fondatori dei Fasci italiani del lavoro. Nel caso venisse accertata la loro responsabilità rischiano una condanna fino a quindici anni di carcere
La procura di Mantova ha chiesto il rinvio a giudizio per nove persone accusate di ricostituzione del disciolto partito fascista. Si tratta dei fondatori dei Fasci italiani del lavoro. Tra loro ci sono anche i palermitani Marco Piraino, ex esponente di Fascismo e Libertà e Giuseppe Ridulfo, psichiatra. Nel caso venisse accertata la loro responsabilità rischiano una condanna fino a quindici anni di carcere.
Il movimento avrebbe violato la legge Scelba e la dodicesima disposizione transitoria e finale della Costituzione della Repubblica Italiana. Secondo la procura, il movimento dei Fasci, nel suo manifesto, avrebbe non solo denigrato la democrazia ma introdotto elementi razzisti e più precisamente antisemiti. E tutto questo si troverebbe nella costituzione dello statuto.
L'indagine aveva preso le mosse dall'elezione in consiglio comunale, nel Mantovano, di Fiamma Negrini (che è tra le 9 persone accusate), figlia dello storico esponente del movimento Fasci italiani del lavoro. Lo scorso giugno la lista aveva preso il 10 per cento dei voti alle elezioni comunali di Sermide e Felonica, piccolo comune in provincia di Mantova, nonostante le polemiche e la censura delle istituzioni per il nome e il simbolo scelti: un fascio littorio, sotto l'insegna "Fasci italiani del lavoro". Il Tar di Brescia a fine gennaio aveva poi stabilito l'esclusione dal Consiglio comunale di Fiamma Negrini, la candidata sindaco (e unica eletta) di quella lista. Motivo: il richiamo esplicito al fascismo, che è contro la nostra Costituzione.
Secondo i giudici, infatti, "il nome della lista chiaramente allusivo, il simbolo che racchiude il fascio repubblicano, lo statuto nelle sue parti fondamentali e la stessa fotografia del fondatore della lista ritratto davanti all'immagine di Benito Mussolini" accreditavano la violazione dell'articolo 12 delle disposizioni transitorie e finali della Costituzione, che vieta la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista.
Proprio ieri i sindacati targati Slai Cobas hanno presentato un esposto denuncia contro la presentazione alle elezioni politiche nazionali delle liste dichiaratamente fasciste di Forza Nuova e Casa Pound. Forza Nuova e Casa Pound. "Il fascismo non è un’opinione, è un crimine - dicono -. L’ultimo attacco nazista e razzista a colpi di pistola contro persone inermi avvenuto a Macerata per mano di un esponente di un fascista dichiarato, sostenuto da Forza Nuova, conferma le caratteristiche fasciste di queste organizzazioni politiche che le mettono automaticamente fuori dalla Costituzione italiana e dalle leggi vigenti in materia di ricostituzione del partito fascista, di apologia del fascismo".