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Nord in pressing per la revisione dell'Autonomia, Musumeci: "Conte convochi tutte le Regioni"

Appello del governatore siciliano al presidente del Consiglio in vista del vertice a Palazzo Chigi: "Voglio sperare che si proceda, come la Costituzione impone, a integrare il governo con la presenza dell’unico presidente di Regione legittimato dal proprio Statuto a partecipare"

"Chiedo formalmente, fin da subito di procedere alla convocazione di tutte le Regioni italiane. E, in ogni caso, trattandosi di un deliberato del Consiglio dei ministri che incide sugli interessi della Regione Siciliana, voglio sperare che si proceda, come la Costituzione impone, a integrare il governo con la presenza dell’unico presidente di Regione legittimato dal proprio Statuto a partecipare ai lavori”. E' quanto chiede al premier Conte il presidente della Regione Nello Musumeci sul tema dell'Autonomia.

"Ho letto sul Corriere la lettera agli ‘italiani del Nord’ (e solo a loro!!!), con cui il premier Conte si dice pronto a portare nel prossimo Consiglio dei ministri il testo della riforma sull’autonomia differenziata. Pare di capire che sarebbe un testo diverso da quello che era stato richiesto dai governatori di Lombardia e Veneto. Ritiene il presidente del Consiglio, anche alla luce del dettato dell’articolo 10 della legge costituzionale che ha modificato il titolo V - continua il governatore - che sia sensato procedere a un deliberato del governo nazionale senza avere mai convocato a Palazzo Chigi tutti i presidenti di Regione? Ritiene Conte che sia sensato andare verso un testo che raggiunge il duplice effetto di scontentare i richiedenti ed essere totalmente sconosciuto agli altri?".

"Il premier Conte - rincara la dose il capogruppo all'Ars di Diventerà Bellissima, Alessandro Aricò - deve farsi garante dell’unità d’Italia, pertanto sbaglia a rivolgersi esclusivamente 'agli italiani del Nord su un tema così delicato come quello dell'autonomia regionale differenziata. Non ceda ai ricatti' dei governi settentrionali e ricordi che i suoi interlocutori sono tutti i presidenti delle Regioni, a partire dal governatore Nello Musumeci legittimato dal nostro statuto a presenziare ai lavori del Consiglio dei ministri. Non può esserci autonomia regionale differenziata senza un fondo perequativo a favore delle Regioni più svantaggiate. Se la riforma non dovesse tenere conto di questa condizione irrinunciabile, causerebbe un solco ancora più profondo tra le Regioni ricche del Nord e quelle del Mezzogiorno e finirebbe con lo spaccare il Paese".

E interviene anche la presidente della IV commissione dell'Ars, Giusi Savarino: "Le regioni del Sud hanno il diritto di potere recuperare il divario con quelle del Nord. Con il governo Musumeci la Sicilia è finalmente messa nelle condizioni di sfruttare tutti i fondi a disposizione e abbiamo le carte in regola per recuperare il gap infrastrutturale ed economico. Tuttavia, temiamo che questo lavoro possa essere vanificato da una politica miope del governo Conte. L'autonomia differenziata non dovrà essere a favore di alcune regioni e a svantaggio di altre, bensì costituire un valore aggiunto per tutta l'Italia. Immagino e spero che i deputati nazionali eletti in Sicilia, indipendentemente dai partiti di appartenenza, sentano l'obbligo morale di combattere questa battaglia al fianco del Presidente Musumeci per tutelare i legittimi diritti della nostra regione".

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