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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Addio alla riforma delle Province: Sala d'Ercole, maggioranza battuta

Trentaquattro i favorevoli alla soppressione, ventidue i contrari. Questo l'esito della discussione in aula, terminata con il voto segreto. Sette i "franchi tiratori" che hanno causato lo scivolone del governo Crocetta. Richiesta proroga dei commissari fino al 30 giugno

Addio alla riforma delle Province, maggioranza e Governo battuti. Si è tenuta questo pomeriggio la votazione all'Assemblea regionale siciliana, durante la quale è passato un emendamento del Movimento 5 Stelle che ha abrogato il primo articolo. Sette i "franchi tiratori" della maggioranza che hanno affossato il disegno di legge. Necessaria, dunque, la proroga dei commissari fino al prossimo 30 giugno.

Trentaquattro i favorevoli alla soppressione, ventidue i contrari. Tutto rigorosamente col voto segreto. Il caos regna a Sala d'Ercole, con il centrodestra esploso in un applauso sarcastico nei confronti del presidente Rosario Crocetta. Un brutto scivolone per la maggioranza, culminata con il coro (quasi da stadio): "Tutti a casa". E il segretario Fausto Raciti: "Serve un vertice di maggioranza alla presenza di Crocetta: ognuno deve assumersi le proprie responsabilità".

LE REAZIONI
CASTIGLIONE - "Governo allo sbando: la bocciatura dell'articolo 1 mette a nudo la non esistenza di una maggioranza" lo dice il coordinatore Ncd, Giuseppe Castiglione. "E al presidente dell'Ars - conclude - voglio suggerire che, in un momento tanto importante che dovrà definire il futuro di una parte essenziale delle istituzioni isolane, non si proceda a strappi ma ci si affidi a una seria pausa di riflessione. Torniamo in commissione, così come prevede il regolamento interno dell'Assemblea".

FALCONE - "Il ddl a firma Rosario Crocetta sulla riforma delle Province cade al primo articolo, che rappresentava i principi cardine dell’intera legge, affossato dall’Aula di Palazzo dei Normanni, con 36 no contro 22 sì. La maggioranza Pd e l’esecutivo, che hanno tentato di fare passare una legge che null’altro è se non il frutto di un pasticcio, nonostante gli inviti dell’opposizione a dare priorità al Bilancio regionale, sono stati puniti", così Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars.

FERRANDELLI - "La Sicilia è senza bussola e la bocciatura del ddl sulla riforme delle Province è la prova provata che navighiamo a vista e brancoliamo nel buio. Lo ripeto, siamo ai titoli di coda, alla fine dell'esperienza di questo governo regionale". Lo ha detto in un tweet il deputato regionale del Pd a proposito del voto dell'Ars sul ddl di riforma delle Province.

ARMAO - "Maggioranza allo sbando. Una pseudo-riforma annunciata trionfalmente due anni fa - precisa Gaetano Armao, presidente di Sicilia Nazione - ma priva di contenuti effettivi, varata tra errori e contraddizioni, buona a far nominare commissari è adesso naufragata nell'inconsistenza della politica degli annunci. Il penoso commissariamento romano sul bilancio dopo la sottrazione di ingenti risorse alla Sicilia rende ormai insostenibile questa agonia. Crocetta, se ne è ancora dotato, abbia un rigurgito di dignità e rassegni le dimissioni lasciando i siciliani liberi di ridisegnare il proprio futuro".

PALAZZOTTO - "L'esito del voto certifica che il Governo non ha più maggioranza. Crocetta e il Pd stanno portando la Sicilia verso il baratro, è ora di staccare la spina e di voltare pagina. Questo Governo - afferma il deputato regionale di Sel - è oramai senza idee e senza i numeri. Inadeguato alle sfide che attendono la Sicilia, e non sarà l'ennesimo e inutile vertice di una maggioranza inesistente a risolvere una situazione che ha solo una via onorevole: le dimissioni del Governo stesso".

MUSUMECI - "Ancora una brutta figura per il governo Crocetta. La legge dei finti riformisti, che da due anni doveva abolire le Province e fare risparmiare denaro pubblico, era solo un bluff. Appena e' stato scoperto l'inganno, il disegno di legge è stato affossato dalle opposizioni e grazie all'aiuto della stessa maggioranza. Adesso preoccupiamoci di dare un bilancio serio alla Regione per evitare la paralisi. A giugno torneremo a parlare delle Province, per una riforma vera e seria, che faccia risparmiare e dia servizi alla gente".

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