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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Scontro M5S-Lagalla per gli stage alla Regione: "Regna la confusione", "Nessun disaccordo"

Palazzo d'Orleans intende reclutare giovani laureati per un periodo formativo, ma è polemica tra Cinque Stelle e governo. Il primo denuncia pareri discordanti nella stessa Giunta, l'assessore smentisce. Il Csa intanto chiede un confronto con l'Amministrazione

Sulla decisione di aprire le porte a giovani laureati per uno stage di diciotto mesi, la Regione non vuol proprio fare un passo indietro, nonostante le pesanti critiche piovute da più parti. L'ultimo attacco, in ordine di tempo, arriva dal pentastellato Giancarlo Cancellerii che parla di una divergenza di vedute già all'interno del governo regionale: "Tra Musumeci e la sua Giunta non si riesce a trovare una sintesi e purtroppo a quasi un anno dal suo insediamento i problemi dei siciliani sono rimasti insoluti e senza risposta". Ma la replica dell'assessore alla Formazione Roberto Lagalla arriva diretta: "Nessuna dissonanza: la materia dei tirocini formativi è, al momento, in fase di studio preliminare".

"Apprendo con stupore - scrive Cancelleri su Facebook - che il presidente Musumeci ha appena diramato una nota per smentire i sindacati sul numero dei tirocini che il Governo intende attivare negli uffici regionali, ma in realtà ad essere smentiti da Musumeci sono due assessori della sua giunta: Lagalla e Grasso. Sono stati proprio loro, infatti, nei giorni scorsi a snocciolare strategie e numeri per sopperire alla carenza di laureati negli uffici regionali 'selezionando fra i 300 e i 400 stagisti'. L’idea di impiegare neolaureati negli uffici regionali, dando così la possibilità ai giovani di fare un’esperienza formativa con uno stage alla Regione era stata avanzata proprio dal Movimento 5 Stelle. Era uno dei punti del programma della campagna elettorale per le regionali. Le risorse sono semplicissime da trovare, basta dimezzare i vitalizi e recuperare così 7 milioni di euro l’anno per poter sostenere la manovra. Per l’ennesima volta Musumeci smentisce i suoi assessori e questa è la rappresentazione plastica della confusione che regna a Palazzo d’Orleans, dove tra Musumeci e la sua giunta non si riesce a trovare una sintesi e purtroppo a quasi un anno dal suo insediamento i problemi dei siciliani sono rimasti insoluti e senza risposta".

A stretto giro la risposta di Lagalla, per il quale "con regolare cadenza, l’onorevole Cancelleri ama cimentarsi nell’improbabile acrobazia di cogliere in fallo il governo, tentando di attrarre la pubblica attenzione su presunti stati confusionali". "Per quanto mi riguarda – spiega Lagalla - a prescindere dal fatto di non avere mai personalmente diffuso formali comunicazioni sull’annunciata procedura di un possibile reclutamento di tirocinanti presso la Regione Siciliana, mi preme comunque evidenziare che non esiste alcuna dissonanza né con l’assessore Grasso né, tanto meno, con il presidente Musumeci. La materia dei tirocini formativi è, al momento, in fase di studio preliminare e di identificazione dei possibili percorsi procedurali, oltre che di definizione di specifici accordi con le quattro Università siciliane. Senza avere la presunzione di impartire lezioni di banale aritmetica, l’onorevole Cancelleri comprenderà benissimo come alcune decine di soggetti, su base annua, si traducano facilmente in qualche centinaio in previsione di un possibile turnover poliennale. Si tratta quindi di approfondire aspetti organizzativi, finanziari, gestionali del provvedimento e di integrare le risorse umane reclutate in previsione dello stesso con la disponibilità degli ulteriori soggetti provenienti dal bacino Sas e dall’assistenza tecnica Formez, ai quali hanno fatto riferimento tanto il Presidente quanto l’assessore Grasso. Voglio quindi rassicurare l’onorevole Cancelleri che, appena l’attuale fasi studio si sarà trasformata in azione amministrativa, i numeri potranno essere chiari anche a lui”.

E in questo clima si inseriscono i sindacati, che vogliono vederci chiaro. "Non siamo contrari ai giovani stagisti - dice il segretario regionale del Csa Giuseppe Badagliacca - purché tale chiamata si traduca in vera formazione e tirocinio e non in assunzioni mascherate. Appare pleonastico che non è questa la notizia che preoccupa, ma la continua indifferenza che il Governo Regionale manifesta nei confronti dei dipendenti della Regione Siciliana. Indifferenza che mortifica il lavoro di tanti dipendenti funzionari della Regione Siciliana che sono diventati invisibili, perché il loro operato, che se pur riconducibile alle mansioni proprie del ruolo, giornalmente con spirito di abnegazione garantisce l’operatività della macchina regionale e spesso anche con enormi responsabilità in quanto figure apicali dell’amministrazione. Sono 4000 funzionari direttivi di categoria D e ricordiamo al presidente Musumeci, persone che giornalmente, in tutti gli uffici della Regione Siciliana, svolgono mansioni di alta responsabilità e qualificazione per contribuire, insieme alla dirigenza, a tradurre in atti amministrativi l’indirizzo politico governativo nel pieno rispetto della legalità e dell’efficienza – aggiunge Badagliacca - Funzionari qualificati e competenti, di cui molti laureati e abilitati che si sono professionalizzati nel tempo il cui operato spesso viene dato per scontato perché non appartenenti a coloro la cui cultura è di alzare la voce per attirare l’attenzione. Preoccupa ancora di più il fatto che il Presidente Musumeci comunica di non avere un sistema informatico tale che gli consenta di conoscere le professionalità in servizio e per tale motivo il Csa propone da subito di emanare una direttiva per aggiornare le schede dei fascicoli personali in modo da creare una banca dati distinta per titoli di studio e professionalità anche extra ruolo e con titoli post universitari acquisiti durante la carriera da dipendenti. Non possiamo cercare professionalità all’esterno senza prima conoscere quelle che abbiamo, così facendo creiamo solo una pessima immagine del lavoro pubblico e vanifichiamo l’attuale operato dei dipendenti”. Il Csa chiede un incontro con il presidente Musumeci, l’assessore delle Autonomie locali e della Funzione pubblica Bernadette Grasso, per un "sereno confronto" su situazioni che i funzionari direttivi conoscono bene e che possono essere utili per una risoluzione delle problematiche.

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