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Governo regionale verso il rimpasto, Musumeci: "Entro l'estate un ritocco al motore"

Dopo le elezioni europee i partiti scalpitano per nuovi equilibri. Il governatore: "In Italia c'è la necessità di creare un soggetto moderato che possa interpretare una larga fascia di elettorato che non va più a votare e che non vuole stare né con la sinistra né con il M5S"

Cambi in vista per il governo regionale. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha annunciato che entro l'estate ci sarà un rimpasto, "perchè - ha spiegato - un ritocco al motore va fatto". Si tratta, inevitabilmente, di una delle prime conseguenze del voto di domenica. 

Di certo Musumeci sarà costretto a nominare il successore di Sebastiano Tusa ai Beni culturali e il nuovo assessore al Turismo, perchè Sebastiano Pappalardo dovrà lasciare il posto dopo la nomina al vertice dell’Enit. Molto probabile anche un cambio anche all’Economia. Al momento sulla poltrona siede Gaetano Armao, che però Gianfranco Miccichè ha definito "ex assessore" per il suo sostegno in campagna elettorale a Salvatore Cicu e non a Milazzo (pupillo del presidente dell'Ars).

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Parlando con la stampa a margine di un convegno organizzato dalla Cisl, Musumeci ha ribadito "la necessità di creare in Italia un soggetto moderato che possa interpretare una larga fascia di elettorato che non va più a votare e che non vuole stare né con la sinistra né con il M5S. Credo che questo spazio si possa trovare alla sinistra di Salvini, non a destra. La creazione di questo nuovo soggetto però dipenderà dalla possibilità di mettere insieme 4/5 soggetti di sensibilità e culture differenti - ha aggiunto - altrimenti si penserà, e nel mio partito prevale questa tesi, a creare un patto federativo con un soggetto già esistente".  

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E a stretto giro la risposta al governatore proprio di Miccichè, nelle vesti di commissario regionale azzurro: "Senza l’apporto di Saverio Romano non sarebbe stato possibile raggiungere il 17% in Sicilia. L’obiettivo, pienamente centrato, era rappresentare un modello di polo moderato e il successo elettorale di Forza Italia è da ascrivere al successo di questo modello. Tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’apporto dell’Udc, di Sicilia Futura, di Saverio Romano e Cateno De Luca, dei Popolari e Autonomisti e di tutte le altre forze che hanno aderito a questo progetto. Adesso è giunto il momento di sedersi attorno ad un tavolo e dare corpo a questo nuovo polo moderato, andando anche al di là delle forze politiche che componevano la lista di FI. Così come auspicato oggi stesso dal presidente Musumeci – ha concluso Miccichè - è necessario strutturare un soggetto moderato che sia interprete delle istanze territoriali, liberali, europeiste e che stia a sinistra di Salvini e non alla sua destra”.

"I risultati elettorali delle europee impongono a  tutti una riflessione. Il nuovo soggetto politico da me caldeggiato da tempo, sembra affacciarsi finalmente sul panorama politico nazionale. Ma ritengo debba avere un volto ben preciso, fedele alla storia e ai valori del centrodestra siciliano", il commento di Vincenzo Figuccia, deputato dell'Udc all'Ars e leader del Movimento Cambiamo la Sicilia.

"Incontrerò nei prossimi giorni il presidente Musumeci per discutere sul progetto politico, le eventuali coalizioni di governo e sul futuro del centrodestra nell'isola. In questi giorni - ha continuato il parlamentare regionale - troppa confusione si è fatta sull'idea delle ipotetiche alleanze, prospettando un'area moderata quale calderone dove mettere dentro tutti e tutto. E invece credo sì, sia necessario mettere insieme una vasta area di soggetti che vada dai liberali ai cattolici, dai meridionalisti ai conservatori, capace di dare priorità ai temi del lavoro e delle infrastrutture al sud, ma che si ponga quale soggetto identitario alternativo al Pd e al Movimento 5 stelle. Non c'è spazio per un compromesso storico bis in salsa siciliana che ci vedrebbe aprire alle sinistre e alle filosofie progressiste, prima tra tutte quella del gender".

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